1917
1917
Generale Erinmore (Colin Firth): Tu hai un fratello nel secondo battaglione!
Soldato Blake (Dean-Charles Chapman): Sì, signore!
Generale Erinmore: Stanno per finire in una trappola, l’ordine è consegnare un messaggio, perché fermino l’attacco di domani mattina. Se fallite…sarà un massacro!
Sam Mendes e la grande guerra. Colin Firth (generale Erinmore), Benedict Cumberbatch (colonnello Mackenzie), Richard Madden (tenente Blake) e Mark Strong (capitano Smith) in piccole ma significative parti. Il film è tutto giocato sul caporale William Schofield (George MacKay) e il suo amico Tom Blake (Dean-Charles Chapman) in viaggio all’inferno.
6 aprile 1917. Il colonnello Mackenzie vuole lanciare all’attacco il 2º Battaglione del Devonshire Regiment, convinto che i tedeschi siano in ritirata. È una trappola. 1.600 inglesi sono votati al massacro. Linee telefoniche interrotte. Il generale Erinmore incarica i due giovani caporali Tom Blake e William Schofield di consegnare a Mackenzie l’ordine di interrompere l’attacco. Il fratello del caporale Blake fa parte del 2° Devonshire. Viaggio all’inferno. Generosità ripagata con la morte. Paesaggi spettrali, desolazione e rovina ovunque, filo spinato, corpi di cavalli gonfi e divorati dai tafani, cadaveri ammucchiati ovunque, topi enormi che attaccano qualsiasi cosa. Apocalisse. Montato in modo da farlo apparire come un unico piano sequenza, Mendes si affida ai ricordi di suo nonno. I protagonisti sono due militi ignoti che incontrano ufficiali con volti di attori carismatici. Il sacrificio di pochi per la salvezza di molti. La stupenda fotografia di Roger Deakins riesce a coinvolgere lo spettatore che si immedesima nell’impresa dei due caporali. Visioni mozzafiato, rovine infernali, incendi che illuminano la notte buia. Scene dantesche. Film diverso dall’impianto corale di Orizzonti di gloria di Kubrick e dal Capitan Conan di Tavernier per citare due grandi ricostruzioni del conflitto che ha cambiato il mondo. Film sull’amicizia in trincea, sul coraggio degli umili e l’eroismo necessario. Operazione filmica titanica in difesa del Cinema contro lo streaming; film che non si può vedere seduti sul divano di casa. Anche per questo motivo non si comprende la cecità di Hollywood che non lo premia come miglior film. Del resto parliamo di una cecità quasi cronica. È il film di guerra più vicino nella sostanza al soldato ignoto, vero protagonista di quella orribile carneficina che fu la prima guerra mondiale. Tutti i protagonisti sono convinti della ineluttabilità della guerra e sono consapevoli che non ci sarà mai una vera fine se non la sopravvivenza (non la vita) dei vincitori e l’annientamento (non la sconfitta) dei vinti.
L’eroe di questo film è il direttore della fotografia Roger Deakins che lo ha reso unico e futura materia di studio senza staccare mai e senza dare allo spettatore la possibilità di riprendere fiato. In guerra è impossibile rilassarsi. Sam Mendes trasmette tensione continua con eleganza, mestiere, consapevolezza di girare qualcosa di grande e che resterà nella storia del cinema.
Un’eccellente colonna sonora di Thomas Newman è essenziale per la realizzazione di un monumento cinematografico che si appoggia sulle spalle dei giganti per scorgere meglio il presente e il futuro.
J.V.