Amore


In greco in due modi: αγάπη, Έρως? In tedesco Liebe. Definizione complessa, contraddittoria, assai impegnativa. Rapporto sessuale sic et simpliciter o altro(Es. complesse relazioni sentimentali)? Si dispensa dal fornire giudizi moralistici l’eventuale lettore. Amore per i figli?, per un amico? Per la natura? Per il denaro? Per oggetti ideali come la Gloria? Per la Patria? E via discorrendo. Chi più ne ha più ne metta. Alcune questioni. Il desiderio di possesso fa parte dell’A.? Il desiderio in sé fa parte di A.? Provo a dire la mia con cautela e pronto a battere in ritirata al primo scambio di fucilate. A. è forza che muove e unisce le cose. Poi è mancanza, desiderio, tensione verso il Bello, antidoto contro la Morte. Non cito Platone perché potrei portare la mano alla pistola di fronte al primo idiota che straparla di “amor platonico” senza aver letto davvero Fedro. Poi A. Cristiano (αγάπη), in particolare Agostino “una vita che unisce o tende ad unire due esseri, l’amante e ciò che si ama”. Tommaso specula teologicamente su A. e distingue tra A. naturale ed intellettuale dove il secondo è il perfezionamento del primo ed avvicina il soggetto a Dio. Nel Seicento con Pascal torniamo ad Agostino   “Dio d’Abramo, Dio d’Isacco, Dio di Giacobbe” non dei filosofi e dei dotti. Certezza. Certezza. Sentimento. Gioia. Pace. Dio di Gesù Cristo Deum meum et Deum vestrum. “Il tuo Dio sarà il mio Dio”. Oblio del mondo e di tutto fuorché di Dio. Egli non si trova che per le vie insegnate dal Vangelo. Grandezza dell’anima umana. “Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto”. Gioia, gioia, gioia, lacrime di gioia. Io me n’ero separato. Dereliquerunt me fontem aquae vivae “Mio Dio, mi abbandonerai?”. Che io non ne sia separato in eterno. “La vita eterna è questa: che conoscano te, solo vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”: Gesù Cristo! Gesù Cristo! Io me n’ero separato. Io l’ho fuggito, rinnegato, crocifisso. Che non ne sia mai più separato. Egli non si conserva che per le vie insegnate dal Vangelo. Rinuncia totale e dolce. Sottomissione totale a Gesù Cristo e al mio direttore.”
Ovviamente non mi occupo di Cartesio e salto direttamente a Leibniz “Quando si ama sinceramente una persona non si cerca il proprio profitto né un piacere staccato da quello della persona amata, ma si cerca il proprio piacere nell’appagamento e nella felicità di questa persona.”E finalmente si giunge a Spinoza che con l’Amor Dei intellectualis  apre la strada ai Romantici e alla coincidenza d’infinito e finito. Il soffio divino nella musica, la passione per una donna, le parole magiche della poesia. E così I discepoli di Sais di Novalis con Giacinto che va alla ricerca della dea velata Isis e una volta tolto il velo trova Fiorellin di rosa ovvero la fanciulla amata da lui abbandonata per andare alla ricerca di Sais. Il sentimento rivela il mistero dell’universo. A Hegel, come sempre, il compito di sistemare la complessa materia. “A. è sentimento infinito per cui il vivente sente il vivente e gli amanti sono un vivente intero… L’A. esprime la coscienza della mia unità con un altro, sicchè io per me non sono isolato, ma la mia autocoscienza si afferma solo come rinunzia al mio essere per sè e attraverso il sapermi come L’Unità di me con l’altro è dell’altro con me… La vera essenza dell’A. consiste nell’abbandonare la coscienza di sè nell’obliarsi in un altro se stesso e tuttavia nel ritrovarsi e possedersi veramente in quest’oblio… identificazione del soggetto con un’altra persona… sentimento per cui due esseri non esistono che in un’unità perfetta e pongono in quest’identità tutta la loro anima e il mondo intero”.Può bastare. In questo senso la morte di Cristo è il momento più alto perché esprime l’identità del divino e dell’umano. L’amore romantico è di gran lunga il più gettonato e trova un valido carburante nella lontananza. Il motore in genere si spegne in presenza. Poi Schopenhauer toglie ogni illusione col genio della specie che tradotto significa malvagia e disperata volontà di vivere, unica forza che governa il mondo. Έρως è un mezzuccio ingannevole, αγάπη è compassione e quindi conoscenza del dolore altrui, cioè del dolore del mondo. Persino Freud non sfugge alla nozione romantica con la sublimazione della libido giocata su due poli: primitivismo sessuale e ascetismo totale. Poi Sartre ci spiega che vogliamo essere amati, che l’altro vede in noi la libertà infinita. Ognuno in amore vuole essere l’assoluto per l’altro e siccome entrambi vogliono la stessa cosa… finisce a schifio. Comunque non si presta ad interpretazione razionale. Caso psicoanalitico e antropologico. Sfugge alle scienze umane. Ambiguità terminologica. Deprezzamento di film  o romanzi dozzinali. Comunque confusione, confusione e ancora confusione. Ovidio distingue amare, adamare (amare appassionatamente), diligere (voler bene), piacere (piacere). Peso ideologico costante. Funzione repressiva della scienza. Insufficienza del puro biologismo anche se di primaria importanza risulta essere l’attrazione fisica.Comunque per amare occorre essere almeno in due più aiutanti ed eventuali oppositori. Per cui l’amore si sviluppa grazie ad una pulsione sessuale temperata dal sentimento sopravvissuto alla sessualità orgastica che si trasforma in tenerezza. Il tutto è condito dalla cultura e dai canoni ideologici dei soggetti coinvolti.Evidente la sopravvalutazione reciproca per poter valorizzare al massimo la sessualità e combattere la Morte. Un compromesso tra corpo maschile e anima femminile. Così Amore e Psiche cercano Eternità. Due contro il resto del mondo anche dopo la morte. Oggetto eternizzato ed idealizzato con l’ispirazione maschile a divenire donna pur restando uomo e viceversa. La precarietà di tale scommessa azzardata può trasformarsi in Odio. Un romanzo egotista che sostituisce miti primordiali. Possesso/Distruzione al punto che i due amanti devono morir d’amore come Tristano e Isotta o uccidere per gelosia come Otello o suicidarsi come Werther. Ovviamente l’istinto sessuale puro viene realizzato fuori dalla società ed è minaccioso per l’ordine costituito. Tanto l’ideologia borghese quanto quella socialista reprimono la sessualità allo stato puro in quanto eversiva. Essa nuoce alla produzione e va incanalata nel Codice civile. Narciso è condannato alla distruzione perché trasferisce su se stesso la libido, non vuole amare l’altro. Anche il libertino Don Giovanni viene punito perché col suo comportamento dissoluto distrugge l’ordine sociale (il convitato di pietra). Inutile è un po’ grottesca rivolta surrealista.

Per quanto mi riguarda, giunto alla stagione del tramonto, non vedo altra via possibile di sia pur effimera salvezza in un mondo terribile, freddo e disumano.Cosciente della complessità e pericolosità del tema trattato (con Amore e Morte non si scherza) attendo a piè fermo critiche, contumelie ed altre aggressioni di varia natura. Tutto vi verrà restituito con gli interessi e vi farete del male.
“Oh Romeo Romeo perché tu sei “Romeo”? rinnega tuo padre rifiuta il tuo nomese non vuoi farlo giura di amarmie io non sarò più una Capuleti“
J.V.

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