Antonino Pio
Antonino, imperatore saggio. Pius grazie all’amore filiale per il padre adottivo Adriano che fa divinizzare. Nasce a Lanuvio, vicino Roma, il 19 settembre 86, da illustre e ricca famiglia. Sale al potere nel 138. Adotta subito il diciassettenne Marco Aurelio e il giovanissimo Lucio Commodo. Pace interna e floridezza economica caratterizzano il suo governo. Sposta a nord il vallo in Britannia ma dopo pochi anni si deve abbandonare la posizione.
Migliora le condizioni degli schiavi ribadendo comunque che “il potere dei padroni sugli schiavi deve restare intatto e nessuno deve vedere diminuiti i propri diritti”. Atteggiamento deferente verso il Senato. Storiografia a lui favorevole “Fu un uomo di bell’aspetto e di grande ingegno: equilibrato e nobile aveva un volto che esprimeva compostezza e un’intelligenza fuori del comune… Il suo aspetto aveva una severa maestà; era alto di statura, e proprio per questo, quando incominciò a curvarsi per la vecchiaia, si teneva ritto fasciandosi il petto con listelli di tiglio. Anche quando era già avanti con gli anni, ogni mattina, prima che i cortigiani venissero a salutarlo, mangiava pane secco per tenersi in forma. La sua voce era rauca e grossa, ma niente affatto sgradevole”. (Vita di Antonino Pio, XIII)
Antonino Pio muore a Lorium nel 161, a settantaquattro anni, dopo tre giorni di febbre. Il giorno della sua morte, convoca gli amici e i prefetti delle coorti pretorie, cui raccomanda la nomina di Marco Aurelio. “Aequanimitas”, è ciò che sussurra al suo successore, un’invito ad essere equanime, cioè giusto.
Viene ritenuto uno dei “Cinque buoni Imperatori” adottivi del II secolo.
A livello politico, l’adozione viene spesso adoperata come metodo, alla pari della politica matrimoniale. Il meccanismo dell’adozione è di fondamentale importanza perché favorisce il merito e non il rapporto dinastico. Non a caso il II secolo è caratterizzato da governi eccellenti.
J.V.