Contagion
Contagion
“Si saluta con la mano destra per dimostrare che non portiamo armi… probabilmente lo sa anche il virus”
Film di Steven Soderbergh del 2011 terribilmente profetico.
Beth Emhoff (Gwyneth Paltrow) torna in America dopo un viaggio di lavoro ad Hong Kong. Si ammala di una malattia sconosciuta. Muore.
Il virus, causato dalla commistione di un’infezione suina e di un pipistrello, si diffonde con rapidità nella popolazione locale. Si cerca il vaccino contro il cosiddetto MEV -1. Il dottor Ellis Cheever (Laurence Fishburne) incarica Ally Hextall (Jennifer Ehle) di indagare sui primi casi di contagio, mentre la dottoressa Leonora Orantes (Marion Cotillard) va in Cina per scoprire l’origine della nuova malattia.
Poi abbiamo il blogger cospirazionista Alan Krumwiede(Jude Law) che
diffonde false notizie su una cura omeopatica per trarre lauto guadagno dalla terribile situazione (ricorda qualcuno?). Poi ci sono i buoni come il dottor Ian Sussman (Elliott Gould) e la dottoressa Erin Mears(Kate Winslet) che trova la morte in uno dei luoghi infetti dal MEV-1. Il vaccino viene trovato dalla Extall, che lo testa sul padre infetto, ma intanto l’epidemia si è diffusa. Il lercio Krumwiede continua a sponsorizzare la sua finta cura e alimenta il terrore della popolazione con fasulle ipotesi di complotto (mi ricorda di nuovo qualcuno… che strano!). I dottori e gli infermieri rischiano la vita per salvare più persone possibile (anche questo per fortuna mi ricorda qualcuno).
Terribile profezia di Steven Soderbergh raccontata con rigore formale e scandita da tempi narrativi perfetti. Recitazione di alto livello visto il cast stellare. Osservazione chirurgica e fredda che lascia poco spazio al sentimento. Assai lontano dal thriller, vuole invece raccontare relazioni umane col distacco di uno scienziato. Matt Damon, marito tradito di Gwyneth Paltrow, immune al contagio ma rigido e lontano da ogni contatto, salva la figlia, mentre chi cede al sentimento muore o fa morire i propri cari. Film che assomiglia ad un laboratorio, scandaglia i meccanismi di potere, mette a nudo la debolezza umana, la tendenza alla credulità e il cinismo dei complottisti.
Soderbergh analizza, studia, racconta in modo formalmente ineccepibile. Resta neutrale… se ne lava le mani.
J.V.