COSA PENSO DELLA GUERRA 

COSA PENSO DELLA GUERRA

Cosa penso della guerra?
Rispondo con le parole di Sigmund Freud “Lo Stato in guerra si permette tutte le ingiustizie, tutte le violenze, la più piccola delle quali basterebbe a disonorare l’individuo. Esso ha fatto ricorso, nei confronti del nemico, non solo a quel tanto di astuzia permessa, ma anche alla menzogna cosciente e voluta, e questo in una misura che va al di là di tutto ciò che si era visto nelle guerre precedenti. Lo Stato impone ai cittadini il massimo di obbedienza e di sacrificio, ma li tratta da sottomessi, nascondendo loro la verità e sottomettendo tutte le comunicazioni e tutti i modi di espressione delle opinioni ad una censura che rende la gente, già intellettualmente depressa, incapace di resistere ad una situazione sfavorevole o ad una cattiva notizia. Si distacca da tutti i trattati e da tutte le convenzioni che lo legano agli altri Stati, ammette senza timore la propria rapacità e la propria sete di potenza, che l’individuo è costretto ad approvare e a sanzionare per patriottismo.”

In guerra, in qualsiasi guerra contemporanea, muoiono soprattutto i civili, le madri piangono i figli, i bambini che restano orfani finiscono orribilmente. Invece chi fabbrica armi si arricchisce spudoratamente, l’odio prevale, la luce scompare, la paura prevale, la verità viene annientata. I più stupidi, travestiti da intelligenti sostengono a gran voce che dopo l’ultimo massacro tutto andrà per il meglio. Quelli ancora più stupidi dicono che la Pace universale è un’utopia… invece penso che sia l’unica realtà praticabile nell’età della Techne. Come diceva Gino Strada “Il terrorismo è la nuova forma della guerra, è il modo di fare la guerra degli ultimi sessant’anni: contro le popolazioni, prima ancora che tra eserciti o combattenti. La guerra che si può fare con migliaia di tonnellate di bombe o con l’embargo, con lo strangolamento economico o con i kamikaze sugli aerei o sugli autobus. La guerra che genera guerra, un terrorismo contro l’altro, tanto a pagare saranno poi civili inermi.”


Uomini dalla vita normale in guerra si trasformano in belve feroci e i loro crimini non sono tali perché accompagnati dal suono delle fanfare; ogni misfatto viene tollerato in nome di una ragione superiore. Torturarori e sadici sguazzano nella guerra, una guerra senza gloria e coraggio, nella quale contano esclusivamente menzogna e propaganda, ed alla fine ci sono soltanto perdenti… nessun vincitore.

Ed ora sparate pure…

J.V.

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