DANTE, FILM DI PUPI AVATI
DANTE, FILM DI PUPI AVATI
Dante, film del 2022 scritto e diretto da Pupi Avati. Ispirato al libro di Giovanni Boccaccio “Trattatello in laude di Dante”.
Anno 1350. La città di Firenze accorda il perdono postumo a Dante Alighieri morto circa trent’anni prima; Giovanni Boccaccio viene incaricato dai Capitani di Or San Michele di consegnare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, l’unica figlia di Dante ancora in vita, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel corso del viaggio Boccaccio incontra alcuni personaggi che hanno conosciuto Dante o che hanno assistito alla sua morte, così, attraverso una serie di flashback, viene ricostruita la vita del Sommo Poeta. Infanzia, amore, delusione, guerra, disperazione, politica, condanna, esilio e morte a Ravenna. Secondo alcuni senza l’esilio e la tremenda sofferenza Dante non avrebbe scritto la Commedia. Concordo pienamente. Quasi tutte le grandi opere letterarie sono state scritte in esilio tanto fisico quanto spirituale. Avati compie uno sforzo coraggioso quanto infruttuoso. Fare un film su Dante è arduo e forse impossibile. Il prodotto finale, malgrado la buona volontà e l’amore del regista per il Sommo, è scarsino. Il film risulta pesante, plumbeo e in definitiva non coglie (perché non può) l’immensa grandezza di Dante. Ne scaturisce il ritratto di un uomo ma non rende giustizia a tale gigante. Già nel 1965 la Rai aveva realizzato una Vita di Dante diretta da Vittorio Cottafavi su sceneggiatura di Giorgio Prosperi e con Giorgio Albertazzi nei panni di Dante. Il teleromanzo faceva parte della trilogia delle Vite celebri curata da Angelo Guglielmi, comprendente anche Vita di Michelangelo, regia di Silverio Blasi, trasmessa l’anno prima, 1964, e Vita di Cavour, diretta da Piero Schivazappa, che sarebbe andata in onda nel 1967.
Neppure in quel caso e malgrado il talento di Albertazzi, il risultato fu eccelso. Probabilmente Dante, Leopardi e altri giganti è meglio leggerli e rinunciare alla trasposizione filmica.
J.V.