DAVID KEITH LYNCH
DAVID KEITH LYNCH
Nasce come pittore di valore poi regista, sceneggiatore e produttore. Non disdegna anche il canto. Un eclettico amato dalla critica e da molti fan. Vince la Palma d’oro al Festival di Cannes 1990 per Cuore selvaggio e il Leone d’oro alla carriera alla 63ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, in occasione della proiezione in anteprima mondiale di Inland Empire – L’impero della mente nella sezione fuori concorso. Famosissimo per la serie I segreti di Twin Peaks, un fenomeno mediatico rilevante. Nel 2019 Cahiers du cinéma proclama Twin Peaks – The Return il film più bello dell’anno scatenando un vivace dibattito sul confine tra cinema e televisione.
Il suo primo film importante è Eraserhead – La mente che cancella, assai apprezzato da Stanley Kubrick. Storia di un giovane uomo tranquillo, interpretato da Jack Nance, che vive in una desolata area industriale, la cui fidanzata partorisce un bambino deforme. Poi The Elephant Man nel 1980, storia di di Joseph Merrick, uomo affetto da terribili deformità congenite, vissuto in età vittoriana. Grande successo di critica e pubblico e consacrazione dell’immenso Anthony Hopkins. Quattro anni dopo gira Dune, tratto dal romanzo di fantascienza di Frank Herbert. Un fiasco colossale in ogni senso che causa un forte dolore al regista. Si riprende con Velluto blu, storia di uno studente del college (Kyle MacLachlan, già protagonista di Dune) che indaga su un orecchio mozzato. Inizia il sodalizio con il compositore Angelo Badalamenti. Poi nel 1990 il bellissimo Cuore selvaggio. Notevole anche Inland Empire – L’impero della mente del 2006.
Regista talentuoso, eclettico, innamorato dell’arte di Francis Bacon, assai creativo e aperto verso la sperimentazione di nuove forme espressive. I suoi film hanno accompagnato la mia esistenza. Un uomo notevole.
J.V.