E L’EUROPA RESTA A GUARDARE?

E L’EUROPA RESTA A GUARDARE?
Europa sotto assedio

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Nelle “Nozze di Cadmo e Armonia” Roberto Calasso riprende il filo principale, quello che ruota attorno a un rapimento e a uno stupro. Giove nelle vesti di toro biondo, punto da Eros sotto forma di tafano, “le si inginocchiò davanti, offrendole la groppa. E, come lei fu montata, balzò verso il mare…”. E lo scrittore si chiede: “Ma com’era cominciato il tutto? Se si vuole, è storia della discordia. E la discordia nasce dal ratto di una fanciulla, o dal sacrificio di una fanciulla. E l’uno trapassa continuamente nell’altro”. Ecco il punto di partenza, ma anche il punto d’arrivo.

Europa attaccata dalla Russia, insidiata dalla Cina, surclassata dall’America, ma alla fine vittima di se stessa, dei suoi errori, della sua storia suicida. La società aperta viene colpita ma sembra non reagire. L’Inghilterra dopo la sciagurata Brexit cerca qualche coraggioso che le faccia fare un passo indietro per poter rientrare in Europa. A sud il Sultano Erdogan vorrebbe ricostruire l’Impero Ottomano. Giovanni Sobieski ed Eugenio di Savoia, gli eroi che salvarono Vienna da Kara Mustafa Pascià si rivoltano nella tomba. “Un continente che viaggiava con il pilota automatico, cullato dall’amnesia, è stato infiammato dall’immenso sforzo di salvare la libertà in Ucraina, una libertà vista come la propria”, scrive Roger Cohen sul New York Times. E ancora sempre Cohen “Che la Russia fosse diventata aggressiva, imperialista, revanscista e brutale, così come impermeabile alle politiche di pace europee, era quasi impossibile da digerire a Parigi o a Berlino”. E così siamo passati dalle discussioni sui generi alimentari alle armi offensive, ai cacciabombardieri F-16 e, in generale, su come armare e sostenere Kyiv senza dichiarare guerra aperta a Mosca. La Germania intanto si riarma e il cancelliere Olaf Scholz parla di Zeitenwende. Ora si tratta di pace, guerra, valori europei.

Ma non siamo per nulla uniti. Finora l’Ucraina resiste grazie agli aiuti americani ma la vecchia Europa è confusa e disunita. Francia e Germania vorrebbero un accordo con Putin mentre Inghilterra, Polonia e Paesi Baltici no. Per non parlare di cosa potrà accadere in caso di vittoria di Trump il il 5 novembre del prossimo anno. Non esiste una risposta unitaria neppure nei confronti della Cina. La Germania è il miglior partner commerciale dei cinesi ma anche Macron non scherza. In Italia, prima della pandemia le aziende partecipate da capitali cinesi erano arrivate a 760 con
un giro d’affari di oltre 25 miliardi di euro.


Il nuovo disordine mondiale non può essere controllato dall’Unione europea per limiti tecnico-istituzionali, politici e militari. In questo scenario già di per sé tremendo si apre il conflitto scatenato dall’Iran tramite Hamas contro Israele. Al netto delle polemiche sulla politica dell’attuale governo israeliano una cosa sola appare chiara: la mancanza di una politica unitaria europea. Siamo un vaso di coccio in mezzo al ferro e al fuoco.

J.V.

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