Epicuro

Epicuro significa più o meno soccorritore. Nomen omen. Tarda filosofia greca. Situazione politica assai instabile. Nasce a Samo ma vive ad Atene dove compra una casa con giardino. E la sua sarà la filosofia del Giardino, dove ospita anche le donne e gli schiavi, cosa inusuale e coraggiosa nel quarto secolo a.C., in chiara polemica con platonismo ed aristotelismo. Ricerca della giusta posizione dell’uomo nel mondo. Filosofo denigrato ingiustamente, accusato di ingordigia, alcolismo, eccessi sessuali. Tutto falso come spesso accade. Epitteto, stoico romano, lo definisce “dissoluto”. In generale gli epicurei vengono storicamente denigrati ed insultati. In realtà Epicuro è un uomo morigerato e sobrio, scettico sui rapporti amorosi, affettuoso e generoso con amici e parenti, assai umano con gli schiavi e favorevole alla loro emancipazione. Vuole superare la crisi del proprio tempo, affrontare il disagio esistenziale tentando di offrire un senso, un significato. Per questo considera la Felicità essenziale per la vita umana. Il Piacere è origine e fine della vita felice. Piacere che viene dato dalla discussione filosofica, dalla musica, dall’arte, dal corpo. Si deve giungere all’equilibrio interiore attraverso la moderazione delle passioni. Occorre placare il ciclone dell’anima, giungere all’Apatia, alla calma. Solo il puro pensiero ci consente una vita felice. Ecco perché si deve vivere nascosti, ritirarsi nel privato, astenersi dalla politica; soltanto così si può essere liberi. Liberarsi dalla prigione degli affari e della politica. Tiene in grande considerazione l’Amicizia. Visione materialistica della Natura, atomismo. Gli dei non hanno alcun potere sul mondo. Esistono ma vivono bene e non si preoccupano degli umani. La morte non esiste perché “quando noi siamo, la morte non è presente, e quando è presente la morte, allora noi non siamo”. Con la morte si scioglie l’aggregazione degli atomi che formano il corpo e l’anima. L’esistenza è limitata ma la conoscenza filosofica elimina paura e timore. Un filosofo interessante. Epicuro, il filosofo del Giardino, ha contribuito ad alleviare la triste condizione umana, con coraggio, sano realismo, dignità. L’epicureismo viene duramente avversato dai Padri della Chiesa dal secondo secolo d.C..

Verrà poi rivalutato dall’Umanesimo, dal Rinascimento e dal Razionalismo laico illuminista. Inutile dire che ho sempre considerato Epicuro un uomo buono, coraggioso e controcorrente, sincero sostenitore di tesi egualitarie e cosmopolite che troveranno vasta eco soltanto in età moderna. Assai apprezzato dal barone d’Holbach, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Percy Bysshe Shelley, Karl Marx e Arthur Schopenhauer.

Friedrich Nietzsche lo tiene in grande considerazione. Nel novecento assai amato soprattutto dall’insonne Emil Cioran.

J.V.

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