Eyes Wide Shut

Eyes Wide Shut

Film del 1999, prodotto e diretto da Stanley Kubrick. Ultimo lavoro del regista. È anche l’ultima pellicola girata insieme dalla coppia Nicole Kidman-Tom Cruise.

Tratto dal romanzo Doppio sogno di Arthur Schnitzler

Interpreti e personaggi

* Tom Cruise: dott. William “Bill” Harford

* Nicole Kidman: Alice Harford

* Sydney Pollack: Victor Ziegler

* Marie Richardson: Marion

* Rade Šerbedžija: sig. Milich

* Todd Field: Nick Nightingale

* Vinessa Shaw: Domino

* Sky du Mont: Sandor Szavost

* Fay Masterson: Sally

* Leelee Sobieski: figlia di Milich

* Thomas Gibson: prof. Carl Thomas

* Madison Eginton: Helena Harford

* Jackie Sawiris: Roz

* Leslie Lowe: Illona Ziegler

* Michael Doven: segretario di Ziegler

* Louise J. Taylor: Gayle

* Stewart Thorndike: Nuala

* Randall Paul: Harris

* Julienne Davis: Amanda “Mandy” Curran

* Lisa Leone: Lisa

* Kevin Connealy: Lou Nathanson

* Mariana Hewett: Rosa

* Togo Igawa: uomo giapponese #1

* Eiji Kusuhara: uomo giapponese #2

* Abigail Good: donna misteriosa

* Alan Cumming: portiere dell’albergo

* Leon Vitali: gerofante rosso

* Emilio D’Alessandro: edicolante

Coppia alto borghese felice e appagata. Bill medico, Alice gallerista. Festa prenatalizia. Alice corteggiata da maturo ungherese, Bill da avvenenti ragazze. Il giovane medico trova il tempo di salvare una ragazza in overdose. Sera dopo discussione aspra su fedeltà e fantasie sessuali reciproche. Bill scosso, vaga per una New York notturna e, malgrado le occasioni, resta fedele. Poi l’incontro chiave: Nick Nightingale, pianista amico di università e rivisto al party prenatalizio di Ziegler. Strana e sontuosa festa in un castello, Fidelio, maschere, officianti stregoneschi, orge, musica demoniaca. Bill in pericolo, salvato da una misteriosa ragazza che offre la propria vita (già precedentemente salvata dal medico) in cambio. Ritorno a casa. Alice in lacrime dopo spaventoso incubo. Morte della misteriosa salvatrice. Pianto salvifico e riflessioni su realtà e sogni.

Secondo Kubrick il racconto di Schnitzler “Esplora l’ambivalenza sessuale di un matrimonio felice e cerca di equiparare l’importanza dei sogni e degli ipotetici rapporti sessuali con la realtà”. Già dai tempi di Arancia meccanica il regista voleva lavorare su Traumnovelle ma i progetti faraonici su Napoleone, centro della sua vita, lo distolgono. Finalmente nel ’96 inizia i lavori con la coppia più bella del mondo. Non finirà il montaggio. Discusso, controverso, non finito, complicato, giocato con lentezza esasperante su realtà e finzione. Da Vienna anni venti a New York anni novanta. Viaggio tra prostitute minorenni, riti orgiastici, presunte infedeltà di coppia, ritorno alla realtà…

Alice: Bill, c’è una cosa importante che dobbiamo fare il prima possibile.

Bill: Cosa?

Alice: Scopare.

Film giocato sul doppio, sul codice binario, sonno-veglia, nella consapevolezza che non vi è molta differenza tra piano onirico e piano reale. Atto sessuale di coppia come soluzione dell’enigma del rapporto tra infedeltà reale e immaginaria. Il romanzo in realtà ha due finali e Albertine, nel secondo, lascia il marito. Riferimenti biografici sulla vita della coppia Schnitzler, Freud protagonista assoluto. Schnitzler “Doppelgänger” di Sigmund Freud che deve sopportare l’infedeltà di Olga, amante del compositore Wilhelm Gross. Interpretazione dei sogni freudiana è la chiave di lettura della novella. Albertine racconta un sogno, Fridolin lo mette in atto. Limbo semireale, medioconscio, intreccio da romanzo giallo, sacrificio della vestale, vendetta trasversale. In realtà il tutto è assai doloroso. La coppia più bella del mondo dopo il film si spacca realmente come la coppia Schnitzler.

La prassi maniacale di Kubrick in questo film diviene ossessione, lentezza di lavoro esasperante (Keitel e Malkovich abbandonano per spossatezza), impegno mistico, esercizio durissimo sul tema centrale del regista: realtà-finzione di tipo sessuale. Il sesso è la cosa più importante, seria e misteriosa, sulla quale riflettere e sondarne gli anfratti nascosti. Giocato tutto sul doppio (ricco-povero, maschio-femmina, adulto-bambino, giovane-vecchio, realtà-sogno, sesso-potere, leggerezza-pesantezza, vita-morte). Un film difficile. Il più amato dal regista, il meno amato dal pubblico, il più discusso dalla critica. Ultimo figlio di tredici fenomeni… il più amato dal padre, forse perché il più gracile. Ci manchi Stanley!

J.V.

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