Giustiniano
Giustiniano
Il VI secolo è il secolo di Giustiniano. Estende sino alla Spagna il dominio imperiale, crea il Corpus juris, costruisce Santa Sofia, si circonda di uomini capaci come Belisario, Narsete, Giovanni di Cappadocia, Triboniano. Su tutti una donna, Teodora, orfana di un guardiano di orsi nell’ippodromo di Costantinopoli. Storia segreta di Procopio. L’imperatrice consente al marito di superare i momenti più critici. Zelo ascetico di Giustiniano, conoscenza minuziosa della macchina amministrativa dello Stato. Dorme pochissimo, non mangia quasi, attentissimo al cerimoniale, lavoratore instancabile, teorico del potere illimitato dell’imperatore quale rappresentante di Dio in terra, a cui Chiesa è Stato sono ugualmente soggetti. Governa l’impero dal suo palazzo, con gelido distacco ed infinita distanza dai sudditi. Analogie con Carlo V. Renovatio Imperii. Cultura raffinata e finalizzata al culto della supremazia imperiale. Stimola le arti, le scienze, la letteratura. Il suo influsso sull’architettura del tempo si può paragonare a quello di Luigi XIV sul barocco. Tra il 532 e il 537 Antemio erige Santa Sofia “Sia ringraziato Dio, che mi ha considerato degno di compiere un’opera così grande e di superare persino te, Salomone”. Conservazione e riforma dello Stato e della società, insoddisfazione popolare che esplode nel 532 con la rivolta della Nika dove confluiscono malesseri sociali, religiosi e resistenze all’autocrazia giustinianea.
Belisario soffoca nel sangue la ribellione e in modo talmente duro da impedire altre alzate di testa. Lotta contro i residui del paganesimo e chiusura dell’Accademia di Atene nel 529. Lotta contro il monofisismo. Distruzione del regno vandalico in Africa settentrionale, guerra contro gli Ostrogoti in Italia.
Nel 555, dopo oltre venti anni di guerre, la recuperatio imperii poteva dirsi parzialmente riuscita. Bilancio non entusiasmante che lascia l’Italia devastata e alla mercé dei Longobardi. Fronte orientale caldissimo a causa dei Sasanidi. Preoccupazione per l’avanzata degli slavi sul fronte danubiano. Divaricazione tra ideologia e realtà. Ciò che resterà dell’opera di Giustiniano sarà soprattutto il Corpus juris. Dissoluzione del sistema con i successori Giustino II, Tiberio I e Maurizio. Longobardi in Italia nel 568, Spagna di nuovo in mano ai Visigoti, penetrazione massiccia degli Slavi nell’area balcanica, cancrena monofisita inguaribile, preoccupazione continua causata dalla pressione Sasanide. Ascesa del papato romano. Occidente martoriato ed avviato verso la Teocrazia, Oriente ridimensionato e indirizzato verso una nuova identità prettamente bizantina. Intanto, nel 570, nasce Maometto. Tra poco cambierà l’assetto del Mediterraneo.
J.V.