GUERRA DEI CENTO ANNI

GUERRA DEI CENTO ANNI

LAM58188 Ms 6 f.243 Battle of Agincourt, 1415, English with Flemish illuminations, from the ‘St. Alban’s Chronicle’ (vellum) by English School, (15th century); © Lambeth Palace Library, London, UK; (add.info.: great English victory over French;); PERMISSION REQUIRED FOR NON EDITORIAL USAGE; English, out of copyright PLEASE NOTE: The Bridgeman Art Library works with the owner of this image to clear permission. If you wish to reproduce this image, please inform us so we can clear permission for you.

In realtà dura più di cento anni perché inizia nel 1337 e termina nel 1453. Crisi dinastica francese e corona reclamata da Edoardo III d’Inghilterra nonché Duca di Aquitania in quanto nipote, per linea materna, di Filippo IV di Francia. In apparenza non dovrebbe esistere partita dal momento che il Re di Francia può contare su una popolazione di circa venti milioni di sudditi, quattro volte quella inglese. Il pretesto fu l’appoggio promesso da Filippo VI di Valois agli scozzesi. Esisteva a dire il vero anche la questione della Guienna o Aquitania in mano inglese dal tempo del matrimonio tra Enrico II con Eleonora d’Aquitania, ma secondo quanto stabilito nel trattato di Parigi del 1259, il re di Inghilterra doveva considerarsi formalmente feudatario del re francese e, di conseguenza, doveva riconoscere la sua sovranità su di essa. Nel 1337 il re di Francia confisca la Guienna e il 7 ottobre dello stesso anno Edoardo III rivendica pubblicamente il regno di Francia rinnegando l’omaggio feudale che aveva prestato per i feudi continentali. Così inizia la guerra. La storiografia inglese la divide in tre parti: edoardiana (1337-1360), Carolina (1369-1389) e dei Lancaster (1415-1429). Edoardo sbarca in Francia e inizia le scorrerie e i saccheggi sperando in una reazione del re francese. L’anno dopo si fa incoronare re di Francia a Gand accusando Filippo di usurpazione ma privo di denaro deve tornare in patria e soltanto il 22 giugno del 1340 riesce ad infliggere una dura batosta ai francesi nelle acque di Sluis e sbarca con 30.000 uomini sulle coste francesi. La mancanza cronica di denaro (manda in rovina Bardi e Peruzzi) e l’attacco scozzese in patria lo costringono alla tregua di Malestroit tre anni dopo. Il 26 agosto 1346 Edoardo riporta una brillante vittoria a Crecy dove lo stesso re di Francia viene ferito. Il 3 agosto 1347 cade Calais e da qui gli inglesi dilagano verso Parigi. La peste nera che causa venti milioni di morti in Europa costringe tutti alla temporanea pace di Calais del 18 settembre. Il 26 agosto 1350 muore Filippo VI lasciando il trono di Francia al figlio Giovanni II, poi detto il Buono. Il nuovo sovrano riorganizza l’esercito e costringe gli inglesi a rinunciare al controllo delle città fiamminghe. Edoardo III riesce a siglare un accordo con il re di Navarra Carlo II il Malvagio e accentua l’attività diplomatica. Intanto Edoardo, il Principe Nero, figlio del sovrano inglese, scatena una chevauchée (scorreria) in Occitania, poi si dirige a nord e a Poitiers sconfigge la cavalleria francese catturando addirittura il re Giovanni II costretto a pagare un pesante riscatto e lasciare i figli come ostaggi in pegno. La superiorità militare inglese si dimostra schiacciante e poggia sull’esperienza conseguita nel corso di campagne lunghe e faticose, come quelle in Scozia, Irlanda e Galles e alle notevoli capacità tattico-strategiche del Principe Nero. La Francia precipita nel caos e i borghesi di Parigi mettono sotto controllo il delfino Carlo spingendolo a parteggiare col nemico per fronteggiare la rivolta di Étienne Marcel del 1358. Carlo fugge da Parigi e organizza una controffensiva tassando senza pietà i contadini. Il risultato sarà l’esplosione delle jacquerie. I borghesi e la nobiltà non appoggiano la rivolta contadina, Parigi resta isolata, Marcel viene assassinato e il Delfino può rientrare in città. Edoardo III pensa di farsi incoronare re a Reims ma la città resiste all’assedio e finalmente si giunge al trattato di Bretigny del 1360 che assegna al sovrano inglese la Guienna e un appannaggio di 4 milioni di scudi, ottenendo in cambio la rinuncia da parte del re inglese alle pretese dinastiche. Due anni dopo Luigi I d’Angiò, uno dei figli di re Giovanni, prigioniero degli inglesi, fugge da Calais e suo padre, per senso dell’onore, si consegna al nemico. Di tutto ciò approfitta Carlo il Malvagio, re di Navarra, per ottenere la corona francese appoggiato da Edoardo. I suoi tentativi vengono soffocati da Bertrand fu Guesclin che lo sbaraglia il 7 maggio 1364 nella battaglia di Cocherel. Tre giorni dopo il Delfino viene incoronato col nome di Carlo V dal momento che suo padre era morto a Londra in prigionia. Carlo deve affrontare una situazione assai complessa perché un terzo del Paese è in mano inglese, ovunque scoppiano rivolte sobillate da Edoardo e le Grandes compagnies, armate composte da mercenari, prive di ingaggio si danno al brigantaggio terrorizzando la popolazione. Intanto nel 1366 esplode la prima guerra civile in Castiglia dove Pietro I il Crudele, sostenuto dagli inglesi, combatte il fratellastro Enrico di Trastamara, detto il Misericordioso, aiutato dai francesi comandati dal formidabile du Guesclin. I francesi vengono battuti dal Principe Nero nella battaglia della Nájera il 3 aprile 1367 ma la malattia del Principe Nero costringe gli inglesi al ritiro. Un anno dopo Enrico e du Guesclin vincono a Montiel e finalmente Pietro viene sconfitto e ucciso. La Francia può ora contare sulla potente flotta castigliana utile nella importante vittoria navale di La Rochelle del 22 giugno 1372. Bertrand du Guesclin viene nominato Connestabile di Francia. Gli inglesi, sempre a corto di denaro, impongono un pesante focatico alla popolazione e i vassalli, in particolare il Conte Giovanni I d’Armagnac, si rivolgono al re di Francia negando di fatto che l’Aquitania fosse un dominio inglese. Per reazione Edoardo III si proclama nuovamente re di Francia e conseguentemente Carlo V confisca l’Aquitania e pretende il giuramento di vassallaggio dal Principe Nero. Il quale ovviamente rifiuta e nel 1369 riprende la guerra. Questa volta i francesi cambiano tattica e costringono gli inglesi ad una faticosa guerra di logoramento. Dieci anni dopo Carlo V riconquista quasi tutti i territori perduti e agli inglesi restano soltanto Calais, Brest, Bordeaux e Bayonne. Ora la vittoria sembra a portata di mano ma un’ulteriore jaquerie e la rivolta delle città delle Fiandre precipitano la monarchia francese nel caos. Carlo V, aiutato da Filippo II di Borgogna, sconfigge comunque gli inglesi nel 1382 a Roosebeke. Intanto nel 1376 era morto il Principe Nero e l’anno seguente Edoardo III al quale succede un ragazzino di dieci anni, Riccardo II, che deve fronteggiare una pesante rivolta contadina e confrontarsi col predicatore John Wycliff. Nel 1380 muore Carlo V e gli succede il figlio Carlo VI. In questo scenario si colloca anche lo Scisma d’Occidente e ovviamente gli inglesi appoggiano Urbano VI mentre i francesi difendono l’antipapa Clemente VII. Il vescovo guerriero Enrico Despenser riconquista la costa fiamminga ma poi, a corto di denaro, deve tornare in Inghilterra e si giunge ad una tregua.

La follia di Carlo VI rende necessaria l’istituzione di un consiglio di reggenza dove i membri più influenti sono il duca di Borgogna Filippo l’Ardito, zio del sovrano, e Luigi d’Orléans, fratello del re. Lo scontro tra i due è violento ed esplode col figlio di Filippo, Giovanni senza Paura. L’uccisione di Luigi ad opera dei borgognoni precipita il Paese nella guerra civile perché il figlio di Luigi, Carlo, si allea con il suocero Bernardo VII conte d’Armagnac. Lo scontro tra Borgognoni e Armagnacchi è talmente violento ed insanabile al punto che Giovanni chiede aiuto alla corona inglese. In Inghilterra nel 1399 era stato deposto il giovane Riccardo II e con lui finiva la dinastia dei Plantageneti. Il colpo di Stato aveva portato sul trono Enrico IV Lancaster. Il suo giovane figlio Enrico V, incoronato nel 1413, riprende in grande stile le operazioni militari e con 12 000 uomini, sbarca a Chef- de-Caux il 14 agosto 1415. I francesi inviano un potente esercito ma Enrico li distrugge il 25 ottobre 1415 ad Azincourt malgrado la marcata inferiorità numerica. Circa il 40% della nobiltà francese muore nello scontro. Enrico rompe l’alleanza tra i francesi e l’imperatore Sigismondo e lo appoggia nella sua azione al Concilio di Costanza volta a porre fine al Grande Scisma. L’Imperatore riconosce a sua volta la legittimità dell’azione di Enrico. I francesi sono allo sbando con un re folle e un esercito distrutto. Nel 1420 gli accordi tra Enrico d’Inghilterra e Carlo VI di Francia portano al trattato di Troyes col quale si stabilisce il matrimonio tra Caterina di Valois e il sovrano inglese e che i loro figli avrebbero ereditato il trono di Francia, creando così una doppia monarchia. Il trattato delegittima il delfino Carlo VII. Enrico però si ammala nel 1422 e suo figlio Enrico VI viene incoronato a soli nove mesi come “Re di Francia e d’Inghilterra”. Caterina viene allontanata dal figlio perché il Consiglio di Reggenza capeggiato da Bedford teme un’eccessiva influenza francese. Intanto muore Carlo VI e i sostenitori del delfino rifiutano gli accordi di Troyes e proclamano Carlo VII re di Francia. Riprende la guerra e gli anglo-borgognoni sconfiggono l’esercito del delfino nelle battaglie di Cravant

e Verneuil passando poi all’assedio di Orléans, città simbolo degli Armagnacchi. Ed è in questo contesto che emerge una delle figure più interessanti della storia francese: Giovanna d’Arco, una giovane contadina lorenese. Nel marzo 1429 si reca dal delfino e gli riferisce di essere stata inviata da Dio per risollevare le sorti del regno di Francia. Non sappiamo come ma di fatto le sorti della guerra mutano a favore dei francesi. Giovanna rompe l’assedio di Orléans e infligge una pesante sconfitta agli inglesi. La pulzella (giovane vergine) alza il morale dei francesi che colgono una serie di vittorie a Jargeau, Meung-sur-Loire, Beaugency e Patey, liberando così tutti i territori occupati fino a Reims, dove Carlo VII viene incoronato re di Francia il 17 luglio. Mentre la pulzella vuole continuare la guerra, il nuovo sovrano intavola trattative col nemico. Giovanna viene catturata dai Borgognoni nella battaglia di Compiègne e consegnata agli inglesi per 10000 lire tornesi. Processata per eresia e condannata a morte nel 1431. Soltanto alla fine della guerra la sua figura verrà riabilitata e diverrà una leggenda e il simbolo della Francia monarchica e cristiana. Giovanna verrà beatificata il 18 aprile 1909 da Papa Pio X e proclamata santa da Papa Benedetto XV il 16 maggio 1920.

Hundred Years’ War : Joan of Arc (Jeanne d’Arc) in armor before Orleans (1428-1429). Painting by Jules Eugene Lenepveu (1819 – 1898), 1886-1890. Pantheon, Paris (Photo by Leemage/Corbis via Getty Images)

Il trattato di Arras firmato il 21 settembre 1435, pone finalmente termine alla guerra civile tra Armagnacchi e Borgognoni, ma non affronta il conflitto tra Francia e Inghilterra che infatti continua. I francesi riorganizzano l’esercito e lo dotano di artiglieria. La vittoria francese di Castillon del 17 luglio 1453 pone finalmente fine alla guerra. Agli inglesi resta soltanto il porto di Calais. Tornerà alla Francia nel 1558, l’anno successivo della pace di Cateau-Cambrésis. In Inghilterra nel 1455 scoppia la guerra civile tra York e Lancaster e la pace definitiva tra Francia e Inghilterra viene firmata soltanto nel 1475 a Picquigny da Edoardo IV che rinuncia alle sue pretese sul trono di Francia. L’Inghilterra dopo la guerra civile diviene uno Stato marittimo mentre la Francia si avvia a divenire la potenza continentale per eccellenza.

J.V.

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