Guerra delle due rose

GUERRA DELLE DUE ROSE


Inghilterra 1455. La Guerra dei cento anni è finita da soli due anni con grave sconfitta inglese. Ora inizia la guerra civile tra due diversi rami dei Plantageneti, Lancaster e York. La chiamiamo così dal 1829, anno di pubblicazione del romanzo Anna di Geierstein di Walter Scott. Rosa rossa Lancaster. Rosa Bianca York.
Nel 1399, appena ereditato il titolo dal padre Giovanni di Gaunt, il duca di Lancaster, Enrico Bolingbroke rovescia il cugino Riccardo II, impopolare e tirannico. Poi Enrico V, il vincitore di Azincourt, grande sovrano. Non sarà così il suo erede Enrico VI, debole e malato. Giocando sul malcontento aristocratico Riccardo di York, discendente di Edoardo III, rivendica la corona dal momento che Enrico VI e sua moglie, l’energica Margherita d’Angiò, non hanno figli per il momento. Nel 1454 Enrico impazzisce e Riccardo di York viene nominato Protettore del Regno. Gli aristocratici inglesi tornati in patria sconfitti riconoscono nel Duca di York una guida autorevole. Da questo momento possiamo, per comodità del lettore, dividere la guerra civile in cinque fasi:Prima fase (1455-1460): l’affermazione degli YorkSeconda fase (1460-1461): la rivincita dei LancasterTerza fase (1461-1469): il trionfo degli YorkQuarta fase (1470-1483): caduta e ritorno degli YorkQuinta fase (1483-1485/1487): la pace dei Tudor


I protagonisti:Riccardo di York e i suoi figli: Edoardo di March, Giorgio di Clarence, Riccardo di Gloucester ed Edmondo di Rutland.i Neville, nei diversi rami dei conti di Salisbury, marchesi di Montagu e duchi di KentIl conte di Warwick (anch’esso Neville), che cambia più volte schieramento.
Iniziano le ostilità alla nascita dell’erede di Enrico VI, Edoardo di Lancaster. Riccardo di York viene allontanato dalla corte e privato del titolo di protettore del regno, alla fine del 1454. La primavera successiva York e Warwick sconfiggono le truppe reali nella battaglia di Saint Albans. Enrico VI è loro prigioniero. Riccardo nominato Protettore per la seconda volta. Nel 1459 riprende la guerra e i Lancaster disperdono le truppe di York e Warwick. Quest’ultimo si riorganizza e l’anno successivo ottiene la vittoria di Northampton (10 luglio 1460). Enrico VI questa volta viene incarcerato nella Torre di Londra pur restando nominalmente sovrano con Riccardo protettore per la terza volta. L’energica regina Margherita non si arrende. Riorganizza un’armata del nord con l’aiuto degli scozzesi. Riccardo le va incontro convinto di vincere facilmente ma nella battaglia di Wakefield (30 dicembre 1460) viene battuto e ucciso. Suo figlio Edmond conte di Rutland pugnalato a morte dopo la battaglia. Le loro teste vengono tagliate e portate in giro per la città conficcate nelle picche ed esposte. Sulla testa di Riccardo viene messa una corona di carta e paglia. A questo punto il primogenito, Edoardo, conte di March, con l’aiuto dei fratelli, Giorgio di Clarence e Riccardo di Gloucester, recluta un esercito e, giocando sulla debolezza economica dei rivali che non riescono a pagare le truppe, contrappone ben due eserciti a Margherita. Vengono sconfitti Owen Tudor, un nobile gallese che aveva sposato la madre di Enrico VI, Caterina di Valois (in seconde nozze), e suo figlio Jasper Tudor, conte di Pembroke e fratellastro del re. Nella battaglia di Mortimer’s Cross (2 febbraio 1461) Edoardo annienta l’esercito avversario. Lord Owen viene catturato e decapitato, mentre il conte di Pembroke riesce a fuggire. Mentre Edoardo trionfa Warwick viene sconfitto il 17 febbraio dello stesso 1461 a Saint Albans e soprattutto perde il suo ostaggio Enrico VI, recuperato così dalla moglie Margherita. A questo punto Edoardo entra a Londra, raggiunto da Warwick e il 26 febbraio 1461, denuncia Enrico VI di aver violato l’Atto di accordo e lo depone il 4 marzo facendosi incoronare Edoardo re col nome di Edoardo IV. Ormai decide di farla finita col vecchio re. Raduna un imponente esercito e distrugge i lancasteriani nella sanguinosissima battaglia di Towton il 29 marzo. Si tratta dello scontro più violento dell’intera guerra. Ottantamila uomini divisi tra le due parti. A sera si contano più di ventimila morti. Margherita e il marito fuggono in Scozia e poi in Francia. York ha vinto. Quattro anni dopo Enrico VI viene catturato e rinchiuso nella torre di Londra. Margherita in Francia tenta di convincere re Luigi XI ad attaccare l’Inghilterra. Edoardo impone nuove tasse per pagare i debiti di guerra e si inimica il ceto medio. Inoltre entra in conflitto con Warwick (Kingmaker) e ne limita il potere inviandolo in Francia con la scusa di negoziare un matrimonio con una principessa reale. Quando però Warwick ritorna a Londra trova Edoardo già sposato con una nobildonna, Elisabetta Woodville e prende molto male la cosa. A questo punto Warwick, nel 1469, assieme a suo genero Giorgio di Clarence, fratello del re, prende le armi contro Edoardo e lo batte a Edgecote Moor, presso Banbury, nell’Oxfordshire. Edoardo viene catturato a Olney ma Worwick deve rilasciarlo a causa dell’opposizione dei grandi nobili legati al re dalle cospicue donazioni. Malgrado il perdono loro elargito Warwick e Clarence si rivoltano nuovamente e, di nuovo battuti, fuggono in Francia. Qui Luigi XI persuade Warwick ad allearsi con l’antica nemica Margherita, ed accettare di guidare il ricostituito esercito dei Lancaster. Anna, figlia di Warwick, sposa Edoardo di Lancaster, figlio di Margherita ed Enrico VI. Edoardo decide di non affrontare i due eserciti congiunti di Margherita e Worwick. Fugge in Borgogna e stringe alleanza col duca Carlo, acerrimo nemico di Luigi XI. Nella battaglia di Barnet il 14 aprile 1471 Edoardo, raggiunto da Clarence ravveduto, sconfigge l’ex amico Worwick che muore in combattimento. Il 4 maggio, nei pressi di Tewkesbury viene sconfitta anche Margherita. Morirà in Francia, sola e dimenticata, nel 1482. Enrico VI e suo figlio Edoardo vengono trucidati.Jasper Tudor, fratellastro di Enrico VI, fugge in Bretagna col nipote Enrico, Conte di Richmond, aspirante al trono per parte della madre Margherita Beaufort, nipote di Giovanni di Gaunt, quartogenito di Edoardo III. In Bretagna il quattordicenne Enrico viene allevato dallo zio Jasper all’arte della guerra ed educato per divenire un giorno re. A Londra Edoardo regna con una certa tranquillità, anche se nel 1478, suo fratello Clarence muore in circostanze misteriose. I suoi figli maschi Edoardo e Riccardo sono giovinetti di 12 e 10 anni. Quando Edoardo IV muore nel 1483 l’odio della corte e di suo fratello Riccardo per la regina vedova a Elisabetta Woodville di scatena. Sul letto di morte Edoardo tenta di sanare i contrasti tra le opposte fazioni nominando un consiglio di Reggenza per il figlio Edoardo, che sale al trono col nome di Edoardo V. In tale consiglio siedono sia la regina e i suoi parenti sia il fratello Riccardo, nominato “Lord Protettore d’Inghilterra”.Riccardo di Gloucester decide di agire. Mentre i parenti della regina tornano a Londra col nuovo re, egli invia contro di loro un manipolo di soldati che li imprigiona e li conduce nella prigione-castello di Pontefract. Dopo unimmediato processo-farsa, vengono tutti decapitati. La regina e un suo figlio di primo letto riescono a salvarsi rifugiandosi nell’Abbazia di Westminster che, come tutti i luoghi sacri all’epoca, gode dell’inviolabilità.Poi Riccardo prende sotto la sua tutela i nipoti e li rinchiude nella torre. Si ritiene che li abbia uccisi ma non esistono prove in merito. Riccardo viene incoronato col nome di Riccardo III. Ovviamente il suo trono è debole costituzionalmente e riapre così la partita per l’esule Enrico Tudor che sbarca in Inghilterra nel 1485 e dà battaglia a Bosworth il 22 agosto. Grazie al tradimento di due importanti nobili, timorosi di Riccardo, Thomas Stanley, conte di Derby e Henry Percy conte di Northumberland, riesce a sconfiggere Riccardo che muore sul campo. 

Giunto a Londra viene incoronato col nome di Enrico VII, suggella la pace sposando Elisabetta di York, primogenita di Edoardo IV ed Elisabetta Woodwille. Il loro figlio secondogenito Enrico sarà il terribile Enrico VIII. Dalla lotta fratricida dei Plantageneti nasce la dinastia Tudor che – particolarmente con Elisabetta I – darà pace e prosperità al regno di Inghilterra e porrà le basi per la creazione dell’Impero britannico.La vecchia nobiltà centrifuga e riottosa si era sostanzialmente autoliquidata. Molti feudi tornano alla Corona che aumenta così a dismisura le proprie ricchezze e, soprattutto, crea una nuova nobiltà fedele al sovrano. Inizia lo Stato Moderno o Stato assoluto. Ovviamente tanto il nuovo re Enrico VII quanto suo figlio Enrico VIII si faranno cura di eliminare ogni residuo della vecchia nobiltà dal figlio di Giorgio Clarence, ai Beaufort per citare soltanto i più importanti. 
William Shakespeare ha scritto pagine immortali su tali eventi. Non conta la loro fedeltà storica ma la costruzione di personaggi immortali nel loro carattere. Su tutti il malvagio per eccellenza Riccardo III. La realtà storica lo ritiene di malvagia normalità come gli altri protagonisti di questa galleria degli orrori che è la storia d’Inghilterra, dove fratelli uccidono fratelli, zii uccidono nipoti, gli sconfitti vengono trucidati e corruzione, tradimento e un fiume di sangue sono i veri protagonisti.
Valga per tutto ciò una famosissima pagina di Shakespeare:
“Ora l’inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York,e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondodell’oceano. Ora le nostre fonti sono cinte di ghirlande di vittoria, le nostre armi malconcie appesecome trofei, le nostre aspre sortite mutati in lieti incontri,le nostre marce tremende in misure deliziose di danza.La guerra dal volto grifagno ha spianato la fronte corrugata,e ora, invece di montare destrieri corazzati per atterrire leanime di nemici impauriti, saltella agilmente nella camera di una signora al suono seducente di un liuto.Ma io che non fui fatto per tali svaghi,ne fatto per corteggiare uno specchio amoroso;io che sono di stampo rozzo e manco della maestà d’amorecon la quale pavoneggiarmi davanti a una frivola ninfaancheggiante, io sono privo di ogni bella proporzione, frodato nei lineamenti dalla natura ingannatrice,deforme, incompiuto, spedito prima del tempo in questo mondoche respira, finito a metà, e questa cosi’ storpia e brutta che i cani mi abbaiano quando zoppico accanto a loro,ebbene io, in questo fiacco e flautato tempo di pace,non ho altro piacere con cui passare il tempo se nonquello di spiare la mai ombra nel sole e commentare la mia deformità.Perciò non potendo fare l’amanteper occupare questi giorni belli ed eloquenti, sono deciso a dimostrarmi una canaglia e a odiare gli oziosipiaceri dei nostri tempi. Ho teso trappole, ho scritto prologhi infidi con profezie da ubriachi, libelli esogni per spingere mio fratello Clarence e il Re aodiarsi l’uno contro l’altro mortalmente;e se re Edoardo è giusto e onesto quanto io sono astuto falso e traditore, oggi clarence dovrebbe essere imprigionatograzie a una profezia che dice che G. sarà l’assassino deglieredi di Edoardo. Tuffatevi pensieri intorno alla mia anima, ecco Clarence.”(Da Riccardo III)
Nulla di nuovo sotto il sole…

Rispondi