Hitler
Hitler
L’austriaco di Braunau am Inn gioca sull’orgoglio ferito del popolo tedesco, sulla crisi economica che mette in ginocchio la debole Repubblica dì Weimar. Nazionalismo, antisemitismo, miti razziali, volontà di dominio ingredienti dell’impasto mortale. Il doganiere Alois da Schicklgruber a Hitler. La terza moglie Klara Pölzl gli genera Adolf nel 1889. I due sono parenti e occorre la dispensa ecclesiastica per potersi sposare. Sei figli, Adolf unico maschio a raggiungere l’età adulta. Quando si dice il destino…
nasce nella Locanda del Pomerano, non distante dal quartiere generale napoleonico al tempo della campagna di Austerlitz. Pessimo rapporto col dispotico padre, meraviglioso con la madre. Scadente studente, mediocre pittore (purtroppo), nullafacente a Linz in compagnia di August Kubizek. Rifiutato dall’Accademia di Vienna. Quando si dice il destino… Il 21 dicembre 1907 muore sua madre. Adolf distrutto si trasferisce a Vienna a disegnare palazzi, nutrirsi di antisemitismo ossessionante e ascoltare Wagner. Esistenza grama tra Vienna e Monaco di Baviera. Orgoglio ferito dall’inabilità al servizio militare. Si arruola comunque come volontario nell’esercito tedesco il 16 agosto 1914. 1ª Compagnia, 16º Reggimento di Fanteria “List”, appartenente alla 6ª Divisione di Riserva. Il tenente Rudolf Hess con lui. Hitler caporale portaordini. Soldato coraggioso, solitario, sopravvive ad autentici massacri come la battaglia di Ypres del 29 ottobre. Ferito alla coscia nel ‘16, decorato con croce di ferro di prima classe. Tornato al fronte combatte nelle più sanguinose battaglie delle Fiandre, da Arras a Passchendaele.
Intossicato dall’iprite perde temporaneamente la vista “Quando mi trovai costretto a giacere a letto, nell’immobilità, stringendo dalla rabbia il cuscino, alla notizia dell’armistizio, mi colpì la certezza che avrei liberato la Germania e l’avrei resa nuovamente grande. Seppi immediatamente che ciò si sarebbe immancabilmente realizzato”.
Dolchstosslegende, sbandati, delusi, reietti. In questo magma il generale Kurt von Schleicher, il 4 gennaio 1919 pesca gli uomini con cui schiacciare i rivoluzionari spartachisti di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg. Ebert alleato dei circoli nazionalisti e dei militari. Guerra civile in Baviera “Il comunismo è sinonimo di caos e di anarchia. Il comunismo è una forza disgregatrice della società e dello Stato perché fa affiorare l’istinto disfattista che c’è in ogni uomo debole. Io l’ho conosciuto bene il comunismo e ho rischiato la vita per combatterlo allora come oggi!”. Inizia lo sporco lavoro da delatore con zelo ed entusiasmo e prende coscienza delle sue capacità oratorie. Membro numero 555 del Dap. Nel febbraio 1920, ormai leader del partitino, ne cambia il nome in Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (National Sozialistische Deutsche Arbeiterpartei, NSDAP) in contrasto con Sozi, Partito Socialdemocratico di Germania. Svastica, simbolo solare “ariano” e indoeuropeo in opposizione agli ebrei creduti “adoratori della luna”. Saluto fascista. Hermann Göring ed Ernst Röhm, capo delle SA, primi seguaci. Poi il generale Erich Ludendorff e il fallito Putsch di Monaco. Prigione di Landsberg am Lech dove scrive il Mein Kampf. Costituzione delle SS guidate da Heinrich Himmler. Dopo nove mesi di carcere morbido entra nei salotti buoni. Völkischer Beobachter… “Speculatori ebrei che a mo’ di pescecani si sono arricchiti vergognosamente a spese del sangue versato dalle vittime del conflitto, salvo poi dare avvio al Bolscevismo in Russia e alla socialdemocrazia in Germania”. Eckart e la Thule Gesellschaft… “Gedenke, dass Du ein Deutscher bist. Halte dein Blut rein!” (Ricorda che sei un tedesco. Conserva il tuo sangue puro!”)… e poi il Lebensraum, Lo spazio vitale. Dopo il ‘29 autostrada libera per Hitler. Tra il ‘30 e il ‘33 enigma del consenso. Fine del governo Brüning. Poi Von Papen, linea dura di Hitler, articolo 48, il generale Kurt von Schleicher, il caporale austriaco cancelliere nominato dal presidente Hindenburg. Göring e Frick ministri nazisti. Il 30 gennaio 1933 Machtübernahme (Presa del potere). Incendio del Reichstag del 28 febbraio e “Verordnung des Reichspräsidenten zum Schutz von Volk und Staat” (Decreto del Presidente del Reich per la protezione della popolazione e dello stato). Fine dei diritti civili, arresti indiscriminati, violenze inaudite. Beemoth ha vinto.
Ermächtigungsgesetz (decreto dei pieni poteri). Partito unico… “Verrà un giorno in cui sarà più grande onore avere il titolo di cittadino del Reich in qualità di spazzino che essere re in uno Stato straniero, e questo giorno verrà certamente, poiché, in un mondo come il nostro, che permette la mescolanza delle razze, uno Stato che dedica tutti i suoi sforzi allo sviluppo dei migliori elementi razziali deve fatalmente diventare il padrone del mondo.” Tutto con libere elezioni… ora il lavoro duro tocca a Joseph Goebbels, genio della propaganda. Lavoro sporco alla Gestapo. Liquidazione di Rohm per tranquillizzare gli industriali con la notte dei lunghi coltelli tra il 23 e il 24 giugno ‘34. Hitler abbraccia il capitale. Morte di Hindemburg. Hitler Führer und Reichskanzler. Pleibiscito a suo favore. Gli ebrei che non erano emigrati in tempo se ne pentiranno. Leggi di Norimberga del 1935. Kristallnacht la notte del 9 novembre ‘38. Stella gialla di David. Intervento tedesco nella guerra di Spagna. Prova generale della seconda guerra mondiale. Bombardamento di Guernica. Patto d’acciaio, Anschluss, Grande Germania. Accordi di Monaco e sacrificio della Cecoslovacchia. Il caporale chiede anche il corridoio di Danzica. Patto Molotov-Ribbentrop e quarta spartizione polacca. Inizia il ballo infernale. Göring esclama “Se perdiamo questa guerra, Dio abbia pietà di noi!”
Vittorie per tre anni poi la caduta all’inferno. 22 giugno 1941 operazione Barbarossa. Stalingrado ed El-Alamein sanciscono la sconfitta tedesca. Della Shoah ho già parlato in altra sede e nessuno potrà mai trovare un minimo di senso ad Auschwitz-Birkenau. Nessuno potrà e dovrà perdonare. Soluzione finale messa a punto a Wannsee da Reinhard Heydrich e Adolf Eichmann. Fallito attentato, tra gli altri, di Klaus von Stauffenberg il 20 luglio 1944. Quando si dice il destino… Sbarco in Normandia e finalmente suicidio nel bunker il 30 aprile ‘45 assieme ad Eva Braun e al cane Blondi.
Germania distrutta, Walhalla in fiamme. Cento milioni di morti… ammesso che si possano calcolare…
J.V.