Idiozia
Idiozia
“Sembra un idiota, parla come un idiota, si muove come un idiota, ma non fatevi ingannare dalle apparenze: è un vero idiota.”
(Groucho Marx)
Ogni giorno siamo costretti a sopportare l’idiozia e gli idioti. Ovviamente non mi riferisco all’anima candida e vicina a Dio di cui parla Dostoevskij, ma dell’idiota comune o stupido che dir si voglia. Non esistono molti studi seri su questo potentissimo veleno, probabilmente il più letale e pestifero. È una sorta di apatia letargica, inversamente proporzionale all’intelligenza che è dettata invece da volontà di migliorare. L’idiozia è facilmente intuibile ma nel momento stesso in cui la percepisci comprendi che è tardi, non hai più tempo per fuggire, metterti al riparo. La fuga velocissima in effetti sarebbe l’unica possibilità. Qualche ingenuo coraggioso pensa di combattere l’idiota ma è destinato a sicura e dolorosa sconfitta perché l’idiota è un professionista allenato e vince sempre. L’idiota è solitamente ignorante, superstizioso, presuntuoso e arrogante. Se poi è anche acculturato rappresenta un pericolo micidiale pari alla bomba atomica. I suoi effetti sono devastanti. In generale l’idiota esprime pareri su qualsiasi argomento, è tuttologo, privo di dubbi, non si ferma davanti a nulla, non ha pudore. Comunica per slogan o frasi fatte. Esistono segnali illuminanti: l’uso del termine machiavellico a sproposito, senza minimamente conoscere il pensiero del grande segretario. Il classico segnale di idiozia, presente spesso nelle farneticazioni di giornalisti e politici, è “gattopardesco” dove si evince immediatamente che il cretino non ha letto Il Gattopardo o, peggio, non ha capito nulla. Il povero Giuseppe Tomasi di Lampedusa si rivolta quotidianamente nella tomba. Purtroppo i social contribuiscono ad espandere il virus dell’imbecillità e sono il brodo di coltura dei vili e stupidi leoni da tastiera come ha brillantemente osservato Umberto Eco. Che fare? Un ottimo rimedio è la solitudine corroborata da buoni libri, buoni film e qualche bicchiere di vino. Frequentare poco gli umani è una possibile, anche se non definitiva soluzione. Se proprio si è costretti ad avere a che fare con gli idioti per motivi di lavoro suggerisco una buona dose di ironia mista a linguaggio esoterico, ricercato, eufuistico, intriso di citazioni colte e per lui incomprensibili. Così va in confusione ma… non illudetevi, è ancora vivo, vegeto e combattivo. Non si arrende mai, vuole avere ragione ad ogni costo e tenta di trascinarvi nelle sabbie mobili della sua idiozia. L’idiota è testardo, orgoglioso, logorroico, scambia la volgarità per sincerità, dice tutto ciò che gli passa per la testa, è fuori controllo. Non pensa ed è convinto che Dio abbia creato il mondo appositamente per lui. Il suo cavallo di battaglia è il trionfo della maleducazione “Io dico tutto quello che penso”… appunto… un idiota.
Lo stupido interrompe l’altrui discorso senza tentare di capire. Lui ha ragione e basta!
Gli idioti sono facilmente manipolabili dal potere politico, soprattutto nella società di massa dove abbondano slogan, frasi fatte, pregiudizi e mancanza di spirito critico. La televisione spazzatura esorta poi lo stupido a considerarsi intelligente.
La persona intelligente è consapevole di essere in parte stupida.Importante è esserne consapevoli e limitarsi. Come dice Tilda Swinton “Tutti abbiamo momenti di idiozia, e sono d’accordo che il male possa fiorire in questi momenti.”
Soltanto il silenzio è la pietra tombale della stupidità. Mi sento al riparo soltanto nel semibuio silenzioso delle antiche chiese medievali. Sarebbe assai interessante uno studio su rumore e idiozia contrapposti ad intelligenza e silenzio.
Consapevole di avere appena sfiorato il tema per manifesta incapacità mi appoggio sulle spalle del gigante Totò “Se hai a che fare con una persona che si crede superiore, ridici sopra e assecondala: non è bello rovinare i sogni di un idiota.”
Oscar Wilde, come sempre, coglie nel segno “Non esiste altro peccato che la stupidità”. È proprio così…
J.V.