Il mondo nuovo (La Nuit de Varennes)
Il mondo nuovo (La Nuit de Varennes)
Il mondo nuovo (La Nuit de Varennes) è un film del 1982 diretto da Ettore Scola.
Interpreti e personaggi
* Marcello Mastroianni: Giacomo Casanova, cavaliere de Seingalt
* Hanna Schygulla: contessa Sophie de la Borde
* Jean-Louis Barrault: Nicolas Edmé Restif de la Bretonne
* Didi Perego: Madame Sauce
* Caterina Boratto: madame Faustine
* Daniel Gélin: De Wendel
* Dora Doll: Nanette Precy
* Enzo Jannacci: pagliaccio italiano
* Harvey Keitel: Thomas Paine
* Andréa Ferréol: Madame Adelaide Gagnon
* Michel Vitold: De Florange
* Laura Betti: Virginia Capacelli
* Pierre Malet: Emile Delage, studente rivoluzionario
* Hugues Quester: Jean-Louis Romeuf
* Jean-Louis Trintignant: Monsieur Sauce
* Michel Piccoli: Luigi XVI
* Eléonore Hirt: Maria Antonietta
* Evelyne Dress: Agnes, figlia di Restif
Notte del 20 giugno 1791. La famiglia reale fugge da Parigi per sottrarsi al controllo dei rivoluzionari. Un re che fugge travestito da domestico, ad ogni metro che percorre è sempre meno re. Realtà e fantasia si mescolano. Storia e teatro. Ombre rosse a fine Settecento. Una carrozza misteriosa seguita da un’altra dove si trovano l’anziano Giacomo Casanova diretto alla sua ultima residenza in Boemia, lo scrittore libertino Nicolas Edmé Restif de la Bretonne, Thomas Paine, politico, intellettuale, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America, un’austriaca, dama di compagnia di Maria Antonietta, una cantante lirica italiana. A Varennes tutto finisce. La giovinezza si allontana e si trasforma in nostalgia e incertezza della vecchiaia e delle sue malattie. Parabola sulle stagioni della vita e sull’inevitabile epilogo. Visione distaccata della Storia, fine analisi psicologica dei personaggi, riflessioni sull’ingiusta ineguaglianza del mondo passato e sulla finta eguaglianza del mondo nuovo. Dialoghi serrati e taglienti, sessualità ed erotismo prorompenti, fotografia sontuosa.
Amare riflessioni sul potere, la demagogia degli “onesti”, l’uso e l’abuso del “popolo”, in nome del quale si commettono orribili crimini. Film triste, intelligente, nostalgico, consapevole dell’orrore della differenza di casta dell’antico regime ma altrettanto consapevole dell’ipocrisia e terribile violenza del mondo nuovo. Mastroianni superbo Casanova anziano e malato, preceduto dalla fama di gran seduttore, in realtà povero servo di un ottuso signore tedesco. Hanna Schygulla meravigliosa, gran dama impaurita; Barrault libertino impenitente; Keitel nei panni di Paine preoccupato dagli esiti sanguinari di una rivoluzione che tutto divora e si alimenta col sangue dei propri figli. Ma, come ho già detto, essenzialmente un film sulla vita al tramonto.
Meravigliosa la scena finale: gli abiti sontuosi che Luigi avrebbe dovuto indossare una volta giunto a destinazione ora coprono un manichino… un mondo ingiusto è giunto al tramonto, ora inizia il tempo dell’uguaglianza, della libertà e della fratellanza… dovremmo essere tutti felici… o no?
J.V.