Keisatsu (Polizia), di Giorgio Merega

Keisatsu (Polizia), di Giorgio Merega 


“Tutto quello che è interessante accade nell’ombra, davvero. Non si sa nulla della vera storia degli uomini.” (Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte)

Storia inquietante, ben scritta, avvincente e terribile, giocata tra Giappone ed Italia. Criminali dichiarati e criminali paludati, poliziotti duri ma dotati di senso dell’onore. Cinismo e malvagità contrapposti ad innocenza e rispetto della tradizione. Amore sconfinato per il Giappone, o meglio per ciò che era un tempo il Giappone. Può un grande musicista essere ad un tempo un immenso bastardo? Merega è un chirurgo abilissimo, scandaglia le pieghe del lato oscuro, contrappone essenza ed apparenza, descrive l’ipocrisia dei criminali ben vestiti, la gentilezza ed il dolore di una madre alla quale uccidono la figlia, riflette sul suicidio nella tradizione giapponese e lo contrappone al suicidio occidentale. Romanzo che trasuda cultura, conoscenza dell’animo umano, nostalgia per un mondo perduto. Dietro gli antieroi Nicola Drago e Yamada Ryū si nascondono uomini veri, rudi ma profondamente umani, scafati ma non cinici, pragmatici ma in grado di amare. Romanzo duro con codici ferrei appartenenti agli uomini che hanno pudore nel tentativo di comprendere la complessità dell’esistenza. Da leggere di getto.


J.V.

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