La Repubblica (Politeia)
Scritta dopo il 387 a.C., considerata il capolavoro di Platone. Essenza della Giustizia. Idea di Stato come paideia e conoscenza. Non ha radici in un contratto originario o in una innata politicità ma nella parte conoscente e razionale della comunità. Tripartizione dell’anima: razionale, governante e concupiscibile corrispondente a custodi, governanti e popolazione civile. Custodi-filosofi grazie al potere della conoscenza. Progetto filosofico-politico di vasto respiro. Sole, Linea e Caverna, idea del Bene come condizione di Verità e fondamento dell’Essere. Fondazione della Metafisica occidentale e coincidenza Bene-Sole. Sole come vivere e vedere, Bene come essere e conoscere.
Linea esprime i gradi della conoscenza: doxa, dianoia, nous. Nous coglie in modo diretto gli oggetti mentre la Ragione collega tutto attraverso un procedimento ipotetico-deduttivo. Possibilità della conoscenza empirica ma conoscenza intellettiva come fine ultimo e alto. Tutto espresso nell’allegoria della Caverna. Stati reali come forme decadute di quello ideale. La tirannide è l’opposto della politeia. Istanza etica e cura dell’anima. Immortalità, espressa col mito di Er, opposta alla tirannide. L’anima tirannica subisce la punizione più severa: costretta a vagare avendo perso se stessa.
Opera assai fraintesa e ridotta spesso semplicemente a Utopia in senso moderno. In realtà si discosta dalla successiva linea filosofica politica occidentale. Come spesso accade con le cose più grandi di noi, alcuni pigmei non comprendono e di conseguenza scrivono sciocchezze inenarrabili. Il solito Popper si distingue nella lotta per la lettura più stupida.
J.V.