Marco Aurelio Antonino. Ricordi

Marco Aurelio Antonino, Ricordi

[II,1,1] Fin dal mattino devi predire a te stesso: m’imbatterò in un intrigante, in un ingrato, in chi oltraggia, in una canaglia, in una persona maligna, in una antisociale. [II,1,2] Tutte queste aberrazioni sono loro avvenute a causa dell’ignoranza del bene e del male. [II,1,3] Io invece, avendo chiara conoscenza della natura del bene: che è bello; e di quella del male: che è vergognoso; e inoltre della natura di colui che aberra: che mi è congenere, non di un medesimo sangue e di un medesimo sperma ma di una medesima mente e in quanto partecipe di una divina particella, neppure posso essere danneggiato da uno di loro. Nessuno, infatti, mi precingerà di vergogna; né io posso adirarmi con chi mi è congenere né averlo in odio. [II,1,4] Giacché siamo nati per la cooperazione: come i piedi, le mani, le palpebre, le chiostre dei denti di sopra e di sotto. [II,1,5] Operare gli uni contro gli altri è dunque contrario alla na- tura delle cose; fremere di odio e distogliersi dalla cooperazione è quindi operare contro di essa.

In un settimanale inglese, un attacco contro Marco Aurelio, che l’autore accusa d’ipocrisia, di filisteismo e di affettazione. Furente, mi apprestavo a rispondere quando, pensando all’imperatore, mi sono in fretta ripreso. Era giusto che non mi indignassi in nome di chi mi ha insegnato a non indignarmi mai. (Emil Cioran)

Le riflessioni d’un antico imperatore romano non hanno per noi tanto valore se non perchè in Marco Aurelio non troviamo soltanto il romano od il filosofo stoico, ma uno spirito universalmente umano: è la ragione che si solleva sopra le differenze di luogo e di tempo e parla a noi con un linguaggio eterno. (Piero Martinetti)

J.V.

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