Perché amo l’autunno…

Perché amo l’autunno…

Autunno

“Le foglie cadono da lontano, quasi giardini remoti sfiorissero nei cieli; con un gesto che nega cadono le foglie. Ed ogni notte pesante la terra cade dagli astri nella solitudine. Tutti cadiamo. Cade questa mano, e ogni altra mano che tu vedi. Ma tutte queste cose che cadono, Qualcuno con dolcezza infinita le tiene nella mano.

”Herbst“

Die Blätter fallen, fallen wie von weit, als welkten in den Himmeln ferne Gärten; sie fallen mit verneinender Gebärde. Und in den Nächten fällt die schwere Erdeaus allen Sternen in die Einsamkeit. Wir alle fallen. Diese Hand da fällt. Und sieh dir andre an: es ist in allen. Und doch ist Einer, welcher dieses Fallenunendlich sanft in seinen Händen hält.” (Rainer Maria Rilke, 1902, da Il Libro delle immagini)

Auctus, participio participio di augere “aumentare, arricchire” e mnos, dal greco μένος, a significare la stagione ricca di frutta che segue l’estate e aumenta la ricchezza dei contadini.

Sono uno Scorpione serotino e amo l’autunno, i suoi colori, i tramonti, le vigne cariche, il piacere di una velata malinconia. Finalmente finisce la volgare estate, le terribili vacanze, il mare violentato dalle orde barbariche. Finalmente ritorna la pioggia serale, l’odore di cose umide, il piacere del ritorno a casa, le sane abitudini quotidiane, il ritorno a scuola, il cinema, il teatro, gli abiti pesanti e civili. In autunno ritrovo ciò che sembrava perduto, il vino, le foglie cadenti, la luce tenue e gentile, la tazza di caffè fumante, il cappotto, i libri, i tramonti. I più fortunati incontrano anche la nebbia, il silenzio accogliente, il grigio di occhi innamorati. Amo passeggiare all’ora del tramonto, mi sento a mio agio dentro la sensualità e la dolcezza autunnali. Come al solito Emily Dickinson ci aiuta “Sono più miti le mattine e più scure diventano le noci e le bacche hanno un viso più rotondo. La rosa non è più nella città. L’acero indossa una sciarpa più gaia. La campagna una gonna scarlatta, Ed anch’io, per non essere antiquata, mi metterò un gioiello.”

I volti autunnali sono i più belli perché sanno di pioggia e giallo oro. “C’è un’armonia e una lucentezza nel cielo che d’estate non si sente né si vede, come se non potesse esistere, come se non fosse mai esistita!” (Percy Bysshe Shelley)

Altro non so dire se non che persino i capolavori letterari giungono sempre durante l’autunno di un’epoca storica… Commedia dantesca valga per tutti.

J.V.

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