PRIMA ALLA SCALA: DON CARLO DI GIUSEPPE VERDI

PRIMA ALLA SCALA: DON CARLO DI GIUSEPPE VERDI

Opera drammatica, politica, tragica. Riccardo Chailly gran direttore, Lluís Pasqual non eccelso regista, Anna Netrebko (Elisabetta) fantastica, ottimi gli altri da Elina Garanca (Eboli) a Francesco Meli (Infante), da Luca Salsi (Posa) e Michele Pertusi (Filippo) a Jongmin Park (Inquisitore). Orchestra e coro notevoli.

Verdi impiegò un anno a scrivere l’opera. Tre i temi dominanti: contrasto padre/figlio, contrasto tra due concezioni politiche diverse (monarchia assoluta e visione autonomistica), conflitto Stato/Chiesa. Elisabetta di Valois rassegnata all’ infelicità, Inquisitore vero arbitro dei destini di tutti. Infante Carlo bruttino e di carattere complesso viene calato da Verdi in aura romantica. Carlo era nato da unione geneticamente infelice dalla principessa Maria Emanuela, infanta di Portogallo, nonché prima cugina del re, morta quattro giorni dopo averlo messo al mondo l’8 luglio del 1545. Il travaglio era durato tre giorni e aveva privato, a tratti, il neonato di ossigeno, provocandogli una emiparesi – la perdita parziale delle funzioni motorie di metà del corpo – che per tutta la vita gli avrebbe reso difficile muoversi e parlare. Quando viene presentato al nonno, l’imperatore Carlo V, pare che il suo commento sia stato: “questo fatelo vedere in giro il meno possibile”. Carlo era gobbo, balbuziente, ritardato, violento, collerico e scialacquatore. Ordisce una congiura contro suo padre Filippo che il 18 gennaio 1568 ne decreta la reclusione. In prigione Carlo decide di lasciarsi morire di fame a soli 23 anni. Quindi una realtà ben diversa da quella che ci descrive Verdi. Filippo II non fece assassinare il figlio, ma tentò in ogni modo di salvare le apparenze e obbedire alla ragion di Stato.

La sciagurata storia del principe è stata soggetto di numerose opere, da Vittorio Alfieri nel Filippo del 1775 a Friedrich Schiller nella tragedia Don Carlos, Infant von Spanien nel 1787.

L’opera di Verdi, tratta da Schiller, viene portata in scena per la prima volta a Parigi nel 1867.

J.V.

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