SCANDALO
SCANDALO
“Qual è la differenza tra uno scandalo e un pettegolezzo? Oh! Il pettegolezzo è gradevole! La storia è soltanto pettegolezzo. Ma lo scandalo è un pettegolezzo reso noioso dalla moralità. Un uomo che moralizza è di solito un ipocrita, e una donna che moralizza è invariabilmente scialba”
(Oscar Wilde)
Scandalo è un turbamento della coscienza altrui provocato da una parola, un’azione considerata pietra d’inciampo (greco σκάνδαλον, ostacolo, inciampo). Suscita sdegno e riprovazione. Spesso, quasi sempre, è provocato ad arte per distruggere qualcuno esponendolo alla gogna mediatica e agli oltraggi delle “brave persone”. In genere le persone coraggiose e oneste suscitano scandalo presso una società composta per massima parte da pecore belanti e somari raglianti. La crocifissione rappresenta lo scandalo per eccellenza. Anche il vero amore generalmente suscita scandalo per gelosia e invidia. I piccolo-borghesi si sentono pacificati e tranquillizzati dagli scandali altrui e fingono di stupirsi. Si “indignano”. Brutta razza gli “indignati col ditino alzato”. Alcuni giornalisti sguazzano ed ingrassano nel creare scandali ad arte, senza la minima preoccupazione per la vittima di turno esposta alla gogna. Giocano sulla sete inestinguibile di sangue delle masse ottuse, sull’invidia e l’odio nei confronti di coloro che avvertono come migliori di loro, sul sadismo spesso connaturato all’essere umano.
Un film non eccelso come “Tutti gli uomini del Presidente” è il mito del Quarto Potere. Non interessa tanto il presunto crimine di Nixon ma l’attività dei giornalisti. Pensiamo alle degenerazioni italiane di Santoro, Travaglio & C. e al frutto avvelenato del populismo giustizialista che ha coinvolto anche partiti di sinistra un tempo garantisti e rispettosi della dignità umana.
Un bel film danese “Royal Affair” con l’immenso Madds Mikkelsen spiega benissimo i meccanismi dello scandalo creato ad arte per distruggere un uomo buono ed eccellente politico.
Una storia vera. Danimarca 1768. Una corte ottusa e bigotta manovra come un pupazzo il re Cristiano VII, depresso e schizofrenico. Il popolo vive in condizioni pietose e mantiene una casta di nobili parassiti. Carolina Mathilda di Hannover, moglie inglese di Cristiano VII, lettrice di Voltaire, aiutata dal medico tedesco Johann Friedrich Struensee, assunto come medico personale del Re, imprime una svolta progressista al governo, scatenando le ire dei bigotti e ipocriti collaboratori del Monarca. Grazie al brillante medico, divenuto amico e fidato consigliere del re, la Danimarca viene investita da una serie di riforme che terrorizzano la casta nobiliare e migliorano le condizioni del popolo. I nobili, capitanati dalla matrigna del sovrano, reagiscono e, approfittando della relazione amorosa tra la regina e Struensee, ottengono la decapitazione di questi davanti allo stesso popolo che lui voleva emancipare; una folla assetata di sangue assiste al supplizio del brillante medico. Carolina Mathilda, esiliata dal regno di Danimarca e separata dai figli, prima di morire scrive tutta la vera storia in una memoria per i suoi figli. Federico VI di Danimarca sarà, grazie alla memoria materna, il grande riformatore del suo paese. Si tratta di una storia vera, narrata nelle scuole danesi. Film elegante, misurato con eccellenti attori. Ottima colonna sonora. Mette in gioco molti temi: emancipazione ed ignoranza, violenza del potere e credulità popolare, malattia e ragione. Eccellenza dell’Illuminismo e suo lato oscuro.
Altro film eccellente giocato sullo scandalo e sempre con Madds Mikkelsen è “Il sospetto” incentrato su un buon maestro accusato ingiustamente di pedofilia e perseguitato orribilmente da coloro che sino al giorno prima erano suoi amici e conoscenti.
E poi “Maria Antonietta” dipinta come mostro e fomentatrice di scandali dai giacobini. Tutto falso e montato ad arte per motivi politici. E poi “Le relazioni pericolose”, “Ludwig”… L’elenco è lunghissimo.
Ma lo scandalo menzognero per eccellenza è costruito nel 1894 “L’affare Dreyfus”. Magnifico il film di Roman Polansky che rievoca quei terribili avvenimenti.
“Ho visto anche sotto il sole che non è degli agili la corsa, né dei forti la guerra e neppure dei sapienti il pane e degli accorti la ricchezza e nemmeno degli intelligenti il favore, perché il tempo e il caso raggiungono tutti.”
(Ecclesiaste)
Chi è vittima di scandali costruiti ad arte soffre molto. A volte viene sopraffatto e mette fine alla propria esistenza. Altri più forti sopravvivono ma la ferita non si cicatrizza in nessun modo.
Dio perdoni i “giornalisti” che con la scusa della “libera informazione” distruggono le vite degli altri.
J.V.