SITUAZIONE SIRIANA

SITUAZIONE SIRIANA

Per il momento Turchia, Israele e Stati Uniti sono i veri vincitori della lotta in Siria al di là delle retoriche parole di qualcuno sulla “vittoria” del popolo siriano. Un popolo che è stato decimato, incarcerato e torturato dalla dinastia Assad. Un popolo che ora però dovrà fare i conti con al Julani, il quale per parte sua non ha mai fatto mistero di ispirarsi al modello talebano. Gli sconfitti sono palesemente Russia, Iran e, soprattutto, Hezbollah e in assoluto, come sempre, i palestinesi. Gli Accordi di Abramo sono comunque incerti e Libano, Egitto e Giordania corrono rischi di destabilizzazione. Putin ha abbandonato Assad al suo destino buttando via dodici anni di interventi in Siria e vede così assai ridimensionato il proprio ruolo nello scacchiere mediorientale e frustrati i suoi tentativi di recitare un ruolo da potenza mondiale. L’Iran è al collasso e ora comprende di non poter contare più di tanto sull’alleato russo tronfio e arrogante ma incapace di giocare un ruolo decisivo nello scontro con Israele e Stati Uniti. Il continuo strombazzare l’uso dell’atomica da parte del despota russo appare come extrema ratio. Si rafforza il ruolo di Erdogan che si erge a garante dell’equilibrio – chiedendo l’eliminazione dei curdi come merce di scambio – e ultimo rifugio per i disperati palestinesi. Occorre dire che i curdi possono contare sul sostegno americano, hanno un esercito disciplinato e controllano lo stoccaggio di petrolio, gas e cereali.

I Sauditi a loro volta devono prendere atto che non ci saranno Accordi di Abramo senza un massiccio intervento turco. Ovviamente il vero protagonista della situazione è Israele, sostenuto dagli Stati Uniti e Trump si presenta come il nuovo imperatore che può imporre una pax romana senza muovere le armate. L’Europa per il momento è in stato confusionale e paga la crisi franco-tedesca.

J.V.

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