TRUMP HA VINTO

TRUMP HA VINTO

“Una vittoria per tutti gli americani. Renderemo questa nazione di nuovo grande”. Contento e orgoglioso, Donald Trump parla alla sua base quando ancora non è stata ufficializzata la vittoria elettorale. “Vorrei ringraziarvi tanto, abbiamo migliaia di amici qui con noi, è stato un movimento incredibile il nostro. Francamente questo è stato il più grande movimento nella storia. Ora raggiungeremo un altro livello di importanza: aiuteremo il paese a lenire le ferite e sistemeremo tante cose”, ha affermato citando il confine meridionale.

Kamala Harris in silenzio. “Non sentirete parlare di lei oggi”, spiegano i suoi.

“Vi ringrazio tanto, abbiamo migliaia di amici qui con noi. Questo è stato il più grande movimento nella storia. Aiuteremo il nostro Paese. Un Paese ferito gravemente, ma sistemeremo tutto. Abbiamo superato ostacoli che nessuno avrebbe mai superato. Questa una è vittoria politica. Gli Stati Uniti non hanno mai visto qualcosa di simile. Ringrazio il popolo americano: sarò di nuovo presidente! Abbiamo vinto il voto popolare e avremo almeno 315 voti elettorali”. Queste le parole iniziali del discorso di Trump dal palco di Palm Beach in Florida, annunciando la sua vittoria prima ancora di raggiungere i 270 voti elettorali.

Nella war room di Donald Trump: “Andiamo benissimo, sarà una grande vittoria”. Trump segue lo spoglio nella sua residenza in Florida, a Mar-a-Lago insieme alla moglie Melania e un ristretto gruppo di fedelissimi, tra cui il candidato vice JD Vance ed Elon Musk, il suo principale sostenitore.

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Alcune frammentarie osservazioni: Kamala Harris candidata debole. Nancy Pelosi era scettica sin dall’inizio. Del resto nessun candidato forte tra i democratici ha voluto correre il rischio di bruciarsi. L’ esagerazione woke delle università e delle élites ha esasperato l’America rurale, vero cuore del paese. I nostri intellettuali di sinistra continuano a non capire, o fingono di non capire, il fenomeno Trump. Uomo certamente discutibile per molti versi ma che interpreta, a torto o ragione, le paure dei ceti medio-bassi. Dopo le sciagurate dichiarazioni di Obama “chi non vota Harris è un maschilista” persino i neri hanno votato Trump. E vince in modo netto perché la sua avversaria esprime una leadership debole. Impostare la campagna elettorale sulla questione di genere, donne vs maschio bianco patriarcale, le ha tolto ogni minima possibilità di vittoria. Poi Elon Mask regalato dal dissennato Biden a Trump. Gli sgarbi continui ricevuti dai democratici hanno convinto Mask ad appoggiare un uomo che in passato disprezzava. La lezione del 2016 quando Trump vinse contro Hillary Clinton non è servita.

Spero che le narrazioni edificanti europee ora finiscano. Il vero sconfitto, per fortuna, è il wokismo, le stupidaggini della cancel culture che molti intellettuali hanno colpevolmente ed ipocritamente sposato rinunciando allo spirito critico. Il Paese reale non vuole questa imbecille dittatura omologante, neo moralista e gretta.

A me Trump non piace ma se la sua vittoria può essere utile per distruggere il wokismo… ben venga.

Adesso l’Europa dovrà prendere atto che il tanto deprecato ombrello americano non ci copre più e dovremo attrezzarci per sopravvivere mettendo finalmente da parte l’ecologismo folle di alcuni burocrati di Bruxelles, l’infatuazione dissennata per le automobili elettriche e altre amenità alla Greta Thunberg. O realizziamo una vera unità europea e ci occupiamo di cose serie o siamo destinati a soccombere. Alla luce del mattino i sogni svaniscono.

Il tempo delle chiacchiere è finito.

J.V.

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