UNIFICAZIONE TEDESCA

UNIFICAZIONE TEDESCA

Il Sacro Romano Impero cessa di esistere nel 1806 ad opera di Napoleone. A questo punto si pone il problema dell’unificazione tedesca. Università e Società segrete sono i luoghi del dibattito, spesso clandestino, sulla sorte del mondo tedesco. Sia sufficiente citare Johann Gottlieb Fichte e i suoi Discorsi alla Nazione tedesca. Con il Congresso di Vienna il SRI viene sostituito dalla Confederazione germanica formata da trentanove Stati, due dei quali, Impero austriaco e Regno di Prussia, assai più estesi degli altri. Uniti nella repressione dei liberali e democratici, i due Stati sono in lotta tra loro per la supremazia tedesca dove Metternich è contrario all’unificazione mentre la più avanzata Prussia spinge in quel senso. Si veda ad esempio lo Zollverein (unione doganale). I tumulti del 1848 accelerano il corso degli eventi. Dal 18 maggio 1848 al 31 maggio 1849 a Francoforte sul Meno si riunisce la Frankfurter Nationalversammlung, un’ Assemblea nazionale che dovrebbe indicare le basi dello Stato unitario. Esistono due posizioni: quella della Grande Germania, propensa ad inglobare tutto l’impero austriaco e quella della Piccola Germania favorevole a uno stato tedesco che vede la Prussia come stato egemone. Lo Stato federale tedesco deve essere retto da un imperatore ereditario che viene scelto dall’Assemblea nella persona di Federico Guglielmo IV di Prussia. Il Re di Prussia rifiuta l’offerta perché non accetta la corona imperiale da un’assemblea che non è quella dei principi tedeschi. In realtà gli altri sovrani, compreso l’imperatore d’Austria, si dimostrano assai freddi e il primo ministro austriaco Felix Schwarzenberg impone alla Prussia l’abbandono dei progetti unitari (Convenzione di Olmütz del 29 novembre 1850). Un’offesa che la Prussia non dimenticherà. L’ascesa al trono di Guglielmo I e il conferimento dell’incarico di cancelliere al principe Otto von Bismarck bel 1862 cambiano la partita. In meno di dieci anni Bismarck porta a compimento l’unificazione Grazie all’azione diplomatica e all’esercito riorganizzato da Albrecht von Roon e da Helmuth von Moltke. I passaggi decisivi sono tre: guerra alla Danimarca con coinvolgimento austriaco per recuperare lo Schleswig-Holstein, poi alleanza con l’Italia in funzione antiaustriaca conclusa con la battaglia di Sadowa il 3 luglio 1866. L’ Austria subisce un durissimo colpo e si trasforma in duplice monarchia austroungarica disinteressandosi da questo momento delle questioni tedesche. Infine la guerra con la Francia di Napoleone III. Il casus belli è la successione spagnola al trono rimasto vacante a causa del rovesciamento di Isabella II nel settembre 1868. Il candidato designato è Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen, un prussiano parente di Guglielmo I. Ovviamente Napoleone III si oppone per impedire che si realizzi una situazione di accerchiamento francese come ai tempi di Carlo V. Bismarck con astuzia – un dispaccio falsificato detto “telegramma di Ems” – attira l’imperatore francese in una trappola. L’esercito prussiano, assai più preparato e organizzato di quello francese, sconfigge i francesi a Sedan il 2 settembre 1870 catturando lo stesso Napoleone III. Crolla l’impero francese e nasce la Terza Repubblica. Immediatamente l’Esercito italiano si impossessa di Roma il 20 settembre e proclama la città capitale d’Italia.

Il 18 gennaio 1871, nella Galleria degli Specchi di Versailles nasce l’impero tedesco. Col trattato di Francoforte del 10 maggio 1871 l’Alsazia e la Lorena tornano ai tedeschi e la Francia deve pagare un ingente debito di guerra. Il capolavoro di Mazzarino del 1648 viene definitivamente rovesciato. Adesso lo Stato egemone d’Europa è la Prussia. L’unificazione è stata realizzata con il ferro e il fuoco e non coi principi liberal-democratici e questo punto offre molto lavoro agli storici che vedono una continuità con la politica di Federico II e ravvisano elementi di aggressività che porteranno allo scoppio della Grande Guerra. Personalmente, per quel poco che conta, penso che la Prussia non fosse l’unica responsabile della grande carneficina. Nel mondo tedesco si era comunque radicata l’idea di una superiorità del mondo tedesco. È sufficiente leggere Fichte, Herder e Schlegel per comprendere come l’idea di “ popolo puro” si andasse radicando in Germania. È quando un popolo si ritiene puro in contrapposizione ad altri considerati impuri… sono guai.

J.V.

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