Vendetta
Vendetta
“La vendetta procede sempre dalla debolezza dell’animo, che non è capace di sopportare le ingiurie.”
(François de La Rochefoucauld)
“Si deve tenere sempre aperta la porta alla riconciliazione con i nemici; e sia la porta della cortesia, che è la più sicura. La vendetta, una volta compiuta, spesso tormenta poi l’anima, e diventa pena la gioia che s’è provata per il male che s’è fatto al nemico.”
(Baltasar Gracián y Morales)
Conte di Montecristo

Montecristo

Credere alla vendetta significa possedere volontà di credere ad un mondo giusto. Soltanto un idiota vero può credere una simile sciocchezza. Poi occorre distinguere tra ritorsione (immediata) e vendetta (ragionata a freddo). La vendetta ha bisogno di un pubblico. Il vendicatore vuole dimostrare qualcosa a tutti, alla società. Personalmente ho subìto la gogna mediatica ma non nutro sentimenti di vendetta. Come scrive Nietzsche in fondo anche gli insetti, come i nostri critici, pungono non per cattiveria, bensì perché vogliono vivere; vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore. La vendetta gioca sull’orgoglio ferito quindi per evitare spargimenti di sangue o altre sciagure dobbiamo lavorare su questo e iniziare a non preoccuparci del giudizio altrui. Del resto agli amici non devi spiegare nulla, non ne hanno bisogno, e i nemici ti restano comunque ostili mentre alla stragrande maggioranza degli altri umani non interessa un fico secco della tua sofferenza. Appena subite le offese mi sono rivolto a Montecristo, oggi preferisco Jean Valjean. La vendetta è una reciprocità negativa diametralmente opposta alla reciprocità positiva del dono. Ecco la chiave di tutto: il dono. Inoltre vendicandoti ti metti al pari dei tuoi nemici mentre ignorandoli e perdonandoli ti comporti da principe. Esiste una vendetta giusta? Direi di no… anche perché spesso pagano soltanto gli innocenti. La miglior vendetta è la felicità. Non c’è niente che faccia più impazzire i malevoli che vederti felice. Inoltre la vendetta è volgare come il rancore e ti dona felicità soltanto per un istante. Odio cieco e collera sorda sono una bevanda molto amara da bere. La legge deve mettere fine alla giustizia primitiva chiamata vendetta. Non esiste vendetta che valga quanto l’oblio, giacché esso è sufficiente a seppellire il nemico nella polvere della sua nullità. Che senso ha vendicare una viltà, commettendone un’altra?
Jean Valjean

Jean Valjean

”Vendicarsi di qualcuno! Fa’ come se lo perdonassi – abbandonalo alle vendette della vita. Non c’è trascorrere di tempo che non infligga da sé, senza spinta da parte dell’offeso, cose atroci a ciascuno. E non soltanto il tempo – gli stessi altri, quegli altri magari che ti han fatto offendere, violare, mutilare dal tuo nemico. Lasciali fare, tutti. Ti vendicheranno. Quanto più cari saranno al tuo nemico. Basta lasciarli vivere. Tutti. Che vendetta sarebbe se non ci fossero tutti?”
(Cesare Pavese)
Cesare-Pavese1

Pavese

Credo non ci sia molto da aggiungere… è proprio così. La forza interiore, la cultura e la sofferenza subita ad opera di malfattori, spesso travestiti da persone oneste, ci inducono a comportarci come suggerisce Pavese. Aggiungo soltanto un ammonimento per quanti godono delle gogne mediatiche altrui… può accadere anche a voi e non è semplice sopravvivere se, come penso, siete malvagi e superficiali… e maledetti dalla vostra solitudine esistenziale.
J.V.

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