Zenone
Agli antipodi di Epicuro. Al posto del Piacere subentra il Dovere. Figura scarna, dolorante, triste, severa. Animo sensibile e dotato di alto senso morale, timido, schivo. Moderato nel cibo e nel bere, sobrio e trasandato, malvestito. Eppure le sue lezioni sono assai frequentate, da semplici cittadini, da aristocratici e re. Giunge casualmente alla filosofia. Prima si era dedicato al commercio con ottimi risultati. A causa di un naufragio nel quale perde un prezioso carico, viene ospitato da un libraio di Atene. Così scopre i libri di filosofia.
Si riunisce con i discepoli in un portico (stoa) dipinto da Polignoto ed ecco quindi lo Stoicismo. Epicuro in Giardino, Zenone, il nemico del piacere (seduttore di alcune anime giovani alla mollezza), sotto un austero portico. Nel corso del tempo saranno grandi pensatori stoici Cleante, Crisippo, Panezio, Posidonio, Seneca, Epitteto, Marco Aurelio.
Come l’epicureismo anche lo stoicismo nasce in tempi di grave crisi, in un mondo instabile e precario. Filosofia per Zenone è “l’arte di condurre la vita”. Il senso per lui non si trova nel piacere ma nell’armonia con se stessi. L’uomo può contare soltanto sulle proprie risorse. Nasce così il concetto di persona singola. Non si cerca il significato universale della virtù ma la realizzazione della virtù del singolo. L’armonia si cerca vivendo secondo natura, seguendo le grandi leggi del cosmo. Lo stoico necessita della conoscenza dell’essenza della natura e da qui giunge alla comprensione etica del proprio essere e alla separazione di Bene e Male. Zenone è legato ad una parola: Necessità. Fuoco, Soffio vitale, Spirito, Ragione, Destino, Dio sono sinonimi di Necessità. “Dio è un’unica sostanza sia che si chiami Mente o Fato o Zeus, ma anche designato con molti altri nomi… tutto l’Essere è Dio… dalla natura dell’universo origina anche quella dell’uomo… l’uomo è imparentato con Dio mediante la sua ragione”. Problema: come conciliare Libertà e Necessità? La libertà consiste nel piegarsi volontariamente all’ordine divino (Ducunt volentem fata, nolentem trahunt /Il fato conduce colui che vuole lasciarsi guidare, trascina colui che non vuole). “L’armonia del demone che agisce nel cuore del singolo uomo con la volontà di ciò che governa l’universo”. Obbedire al principio divino è l’essenza della virtù, che è “l’atteggiamento dell’anima che vive secondo ragione… la virtù dev’essere perseguita per amore di se stessa, essa non pretende alcun premio”.
Zenone ci esorta a tenerci lontani dalle passioni, dagli affetti, dagli impulsi. Ideale di vita è l’Apatia, l’Atarassia. Restare impassibili di fronte alle avversità. Il Dovere secondo Zenone va applicato alla sfera pubblica. Universale amore per l’umanità, cosmopolitismo, emancipazione degli schiavi e delle donne… non poco per il mondo greco al tramonto.
Attraverso la mediazione dell’immenso Spinoza, il pensiero stoico influenza la grande stagione dell’Idealismo tedesco.
Epicuro e Zenone, così diversi tra loro, sono benefattori dell’umanità. Il loro pensiero, sia pur incanalato su sentieri diversi, aiuta gli esseri umani a sopportare e offrire un senso al dolore esistenziale.
J.V.